Il Sindaco di Martignacco tuona: “No alle Uti e agli immigrati”
Marco Zanor è uno di quei sindaci che, ai colleghi di Pagnacco, Pasian di Prato e Pavia di Udine ha deciso di votare contro lo statuto dell’Uti. Una scelta dettata non dalle appartenenze politiche ma fatta in difesa dei cittadini.
Abbiamo scelto di non aderire alla Uti del Friuli Centrale per tutelare il bene dei nostri concittadini. Questi enti, imposti dalla Regione, avrebbero dovuto facilitare la vita dei comuni ma invece non hanno fatto altro che complicare ulteriormente le funzioni. Questa riforma, fatta in nome del taglio dei costi, non ha portato nessun a beneficio economico ma solo a dei disservizi.
I costi gestionali sono lievitati e così anche le criticità. Le Uti non sono in grado di garantire quei servizi che noi reputiamo essere indispensabile.
Una soluzione che potesse dare maggiori garanzie, secondo Zanor, c’era: “Queste unioni dovrebbero avere lo scopo di condividere i servizi cosicché tutti ne possano trarre maggiore vantaggio. In realtà non è affatto così. I comuni più piccoli vengono fagocitati da quelli più grandi. Udine, per dimensioni ed organizzazione, non può essere paragonato ad un comune piccolo come il nostro che presenta i suoi problemi e le sue unicità. Fin dall’inizio ho personalmente proposto alla Giunta regionale di lasciar fuori il capoluogo friulano ma non sono stato ascoltato. Ora ci ritroviamo con una riforma che ha sfasciato quei servizi che prima erano garantiti e a pagarne le conseguenze sono ancora una volta i cittadini”.
La situazione attuale quindi, secondo il Sindaco, è schizofrenica: “L’Uti ora gestisce i servizi anche per chi come noi non ha aderito. Non c’è alcun dialogo tra le amministrazioni e tutto viene deciso dall’alto, con Udine che ha un’influenza maggiore in ogni scelta. Dal 1 Gennaio del 2016 io quindi non ho più saputo nulla su come vengono organizzati certi servizi. Quell’equilibrio tra i comuni che in passato era stato a fatica trovato ora è definitivamente saltato. Ad oggi non esiste alcun modello organizzativo su quale poter fare affidamento. Per questo motivo noi siamo contenti della nostra scelta di non aderire all’Uti, solo così riusciamo uno standard amministrativo più che sufficiente”.
Altro tema che tocca da vicino anche il comune di Martignacco è quello dei migranti: “Noi siamo contrari all’ospitalità. Siamo arrivati ad una situazione che riteniamo intollerabile. Ciò perché chi governa, per seguire una precisa ideologia politica, ha fatto entrare tutti nel nostro Paese, scaricando poi la gestione ai noi piccolo Comuni. Il peso di queste scelte irresponsabili non può ricadere su di noi. Ovviamente noi a livello locale non possiamo risolvere questo problema, serve una svolta a livello nazionale. Io non mi sento di prestare il fianco ad una scelta di carattere politico che prevede la sostituzione etnica e lo stravolgimento delle nostre tradizioni. Qui sul territorio di Martignacco sono arrivati di migranti senza che nessuno abbia chiesto il nostro parere, ci hanno comunicato il loro arrivo a cose già fatte. Non credo sia una cosa giusta. Finché sarò io il Sindaco mi opporrò con tutte le mie forze per garantire la sicurezza e la stabilità del mio comune”.
Non solo criticità ma anche note positive per Martignacco. Una di queste è la crescita del polo commerciale del Città Fiera: “Rappresenta uno dei pochi esempi dove l’imprenditoria friulana sta investendo. E’ una realtà che garantisce occupazione. Per il nostro territorio è una realtà importante e che va tutelata. Come amministrazione cerchiamo quindi di dare il massimo sostegno e la massima collaborazione”.
Il tessuto economico è vivace anche per la presenza di altre importanti realtà: “Il nostro territorio è riuscito a sopportare la dura crisi economica che ora sembra essere finalmente messa alle spalle. Questo grazie sia alla presenza di grandi aziende che di tante piccole imprese”.