Modello Tavagnacco
Maiarelli:”Siamo un Comune forte ma dobbiamo aprirci agli altri”
Dopo Udine è Tavagnacco il Comune più grande all’interno dell’Uti del Friuli Centrale. 14 910 abitanti, distribuiti in un’area che si estende per 15,4 km² e che comprende le frazioni di Adegliacco, Branco, Cavalicco, Colugna, Feletto Umberto, Molin Nuovo, oltre a Tavagnacco stesso, e un sistema economico che rappresenta una delle eccellenze della nostra Regione fanno sì che questo comune sia il perno principale dell’hinterland udinese. Una piccola città in tutto e per tutto che, grazie all’amministrazione oculata del Sindaco Gianluca Maiarelli, è diventata un modello di gestione per tutta la regione.
Anche le UTI, che negli ultimi mesi hanno acceso lo scontro politico, sono state accolte come un’opportunità dal primo cittadino: “In molti si attendevano che i
cittadini si sarebbero ribellati a questa riforma ma così in realtà non è stato. La nostra unione è la più complessa della regione ma ci permette di garantire maggiore efficienza e maggiori servizi sia ai cittadini che alle imprese. Poi, come ogni altra realtà, anche questa riforma necessita di tempo per entrare a regime. Ci vuole un po’ per superare tutte quele difficoltà gestionali che un cambiamento di tale portata genera. Tavagnacco comunque ha scelto di non omologasi a modelli predefiniti ma di scegliere a seconda del servizio da gestire, polizia locale, tributi, servizi finanziari, suap ed attività economiche, pianificazione sovracomunale, modelli organizzati
vi differenti in modo tale da garantire maggiore efficienza sulle gestioni di area vasta e maggiore presidio del territorio per quelle funzioni che necessitano di vicinanza alle persone ed alle imprese. Purtroppo altrove le Uti sono diventate uno strumento politico e certi amministratori hanno deciso di essere contro a prescindere. Ciò che sicuramente ha pesato è stata l’obbligatorietà ma se non fosse stata obbligatoria credo che nessuno avrebbe aderito. Il mio parere è che non si può ragionare guardando ognuno al proprio orticello ma bisogna aprirsi e tenere conto anche di cosa ci sta attorno. Il nostro comune fa parte di un sistema ampio e non avrebbe senso chiuderci su noi stessi. Se ci facciamo la guerra ci perdiamo e basta, nel mondo d’oggi i piccoli sistemi locali non possono reggere da soli”.
Il rapporto quindi con gli altri comuni facenti parte dell’Uti è di massima collaborazione, a cominciare da Udine: “Tavagnacco è un Comune forte che ha bisogno di confrontarsi con la città su temi come lo sviluppo economico, la pianificazione, la mobilità, l’ambiente e l’energia, ma al tempo stesso sono fermamente convinto che Udine non possa prescindere dal ruolo che Tavagnacco ha assunto e sta assumento da diversi decenni. Con gli altri Comuni la collaborazione è continua ed a dimostrazione del fatto che noi amministratori guardiamo al bene dei territori, questa avviene a prescindere dai colori politici delle amministrazioni stesse. Lo facciamo per ragioni diverse: necessità, economia, efficienza o strategia”.
Anche a livello commerciale Maiarelli è favorevole a fre sistema: “L’area commerciale di Tavagnacco deve imparare a convivere sia con il centro storico di Udine che con il polo del Città Fiera. I tre nuclei commerciali devono completarsi tra di loro, ognuno con le sue specificità, diventando un sistema unico. Bisogna puntare sulla qualità dei prodotti che vendiamo, integrandoci l’un l’altro. La nostra sfida poi è ancora più complessa perché dobbiamo ripensare il tema del commercio per adeguarci ai tempi e per valorizzarlo. Dobbiamo supportare le attività con sempre maggiori servizi. Come amministrazione ora stiamo provvedendo al censimento di tutti gli immobili, sia commerciali che produttivi, per cercare di inserire nuove attività che possano essere un valore aggiunto per la nostra economia. La nostra forza è che l’attrattività è alta, possiamo sempre contare su un ricambio garantito delle attività”.
L’impegno dell’amministrazione è stato costante anche dal punto di vista dei progetti: “La prima metà del mandato è servita per chiudere buona parte delle opere avviate negli anni passati e condizionate dal patto di stabilità e dalle conseguenze che ha determinato. In questi mesi abbiamo dato grande rilievo alla sicurezza sismica dei plessi scolastici e delle palestre. Prossimamente saranno avviati i cantieri che riguarderanno l’efficienza energetica della scuola primaria di Tavagnacco e della scuola secondaria di Feletto, interessata anche da interventi di adeguamento sismico. Nel giro di poche settimane vedrà il via il cantiere per la ristrutturazione dell’auditorium comunale mentra subito dopo l’estate dovrebbe vedere la luce il Centro di Assistenza Primaria posto al piano terra del complesso dell’Abitare Possibile nella piazza di Feletto. La nuova biblioteca comunale è diventata in pochissimo tempo il centro della vita culturale del territorio ed essa dovrà relazionarsi con i servizi e le attività che vorremmo insediare nell’ex scuola di infanzia di villa Tinin. Per accrescere sempre più le opportunità da offrire alla comunità è in fase di elaborazione il project financing che porterà ad una crescita nell’offerta di servizi attorno alla piscina comunale grazie agli investimenti privati. Continueremo a pensare alla strada Tresemane che ancora oggi rappresenta uno degli assi commerciali più importanti della nostra Regione. Per ripensare alla sua identità e renderla sempre più attrattiva è in fase di definizione un bando di idee che abbiamo voluto realizzare assieme agli altri Comuni dell’asse”.