Crescono in Friuli le truffe sul web: quando basta un clic per trovarsi nei guai
A volte basta un solo clic per trovarsi nei guai. Le truffe online vengono realizzate da delinquenti senza scrupoli che conquistano la nostra fiducia nel corso di settimane o addirittura mesi.Lo scopo però rimane sempre lo stesso: derubarci. Dal momento che sempre più persone acquistano online, i finti siti e-commerce o gli annunci di vendita fasulli sono diventati uno dei mezzi preferiti dai delinquenti che operano sul web. Il bilancio 2017 del comando provinciale dei carabinieri di Udine ha segnato una crescita importante di questi reati compiuti attraverso la rete, un preoccupante +7%.
Ma come fanno i malintenzionati a far caderci cadere nella trappola? Ecco quali sono i pericoli che affronteremo nel 2017. Conoscerli prima servirà ad evitarli in futuro.
1-Falsi negozi online
Sono realizzati da professionisti e sembrano affidabili ma invece nascondono una truffa. Come il sito smascherato dalla Guardia di Finanza di Pordenone. Il portale vendeva imitazioni di accessori e abiti del noto marchio Prada. La rete criminale aveva le sue basi in Cina, ma alcuni degli uomini coinvolti lavoravano in Francia, Olanda e Inghilterra. Il sito ingannava perfettamente gli utenti perché aveva un indirizzo convincente. Anche la grafica dell’ecommerce era molto curata. Le immagini pubblicate, inoltre, raffiguravano i prodotti originali. Perfino i prezzi degli articoli in vendita erano quelli ufficiali degli outlet gestiti da Prada.
Infine, il sistema di pagamento e di spedizione erano affidati a imprese serie e conosciute nel settore. Gli ignari acquirenti compravano a prezzo pieno articoli contraffatti.
Una volta effettuati gli ordini online e accreditati i soldi su un conto corrente cinese, i prodotti falsi venivano consegnati tramite un corriere internazionale, ma non potevano essere ritirati prima del pagamento di spese doganali piuttosto salate. Sul sito non era affatto specificato, ma i prodotti venivano spediti da Hong Kong. I finanzieri hanno ottenuto l’oscuramento del sito per 90 fornitori di servizi internet in tutto il mondo.
Per evitare di diventare vittime di una delle tante truffe che circolano in Internet dobbiamo sempre verificare l’affidabilità del sito ecommerce sul qualevogliamo fare i nostri acquisti.
Altrimenti potremmo non solo ricevere prodotti contraffatti e pagare spese doganali molto salate, ma addirittura perdere i nostri soldi e non ricevere nulla in cambio, o scoprire che i dati della nostra carta di credito sono stati clonati e qualcuno si sta divertendo a nostre spese.
Per prima cosa non fidiamoci mai di un sito in cui non vengano indicati la partita I.V.A. del negozio e tutti i riferimenti per contattare l’azienda, dal numero di telefono all’indirizzo della sede operativa e legale. A questo punto scopriamo cosa si dice in Rete a proposito del negozio.
2- Annunci imbroglioni
Il numero di truffatori che utilizzano i siti di compravendita tra privati per rubare denaro a ignari acquirenti è in aumento. In alcuni casi, questi truffatori creano da sé siti ecommerce che nascono e muoiono velocemente, in altri si appoggiano a portali come Subito.it, dove non c’è un vero e proprio controllo sui venditori e non vengono fornite garanzie sulle transazioni di denaro. Controlliamo se il venditore ha una buona reputazione sul sito di annunci oppure se è alla sua prima vendita. Chi truffa cambia spesso nome quindi di lui non c’è traccia. Infine, se l’offerta è troppo buona meglio sempre diffidare e rinunciare. prodotti elettronici sono tra i più utilizzati per le truffe online. Non si tratta solamente di piccole cifre, talvolta paghiamo prezzi piuttosto alti, che superano i 500 euro, ma non riceveremo mai il prodotto. Il truffatore di turno offre articoli come smartphone, tablet e smartwatch a prezzi più vantaggiosi degli altri ecommerce ma non spedisce nulla. In realtà nella maggior parte dei casi non ha in magazzino neppure uno dei prodotti che ci propone, ma è molto bravo a fingersi un onesto venditore. Sfatiamo un mito. Non sempre il mezzo preferito dai truffatori per il pagamento è la carta di credito. Spesso ci offrono più opzioni per la transazione, così da non destare sospetti. In alcuni casi questi astuti delinquenti coinvolgono persone povere o emarginate dalla società, come tossicodipendenti e senza fissa dimora. In cambio di cibo o denaro li sfruttano come prestanome per l’apertura di carte Poste Pay sulle quali ricevere pagamenti per un periodo di tempo limitato prima di “sparire nel nulla”. Per crearsi una credibilità capita anche che i truffatori, utilizzando documenti falsi, attivino delle imprese online in diverse regioni d’Italia. Talvolta acquistano realmente dei prodotti e li consegnano, in modo da mandare a buon fine alcune vendite e raccogliere così dei commenti positivi.
3- Amore truffaldino anche sui social
Molte storie d’amore oggi nascono su Internet, i malintenzionati lo sanno e se ne approfittano. La truffa sentimentale è ormai diffusa non solo sui siti specializzati di incontri online ma anche sui social network. Il ladro di turno è sempre un bell’uomo o una bella donna, o almeno così sembra dalle fotografie con cui si presenta, ma non è affatto detto che corrispondano alla realtà. Approccia la sua vittima e si comporta esattamente come farebbe qualcuno che vuole conquistarci. È gentile, divertente, molto disponibile a iniziare con noi un’amicizia intima che possa trasformarsi in una relazione sentimentale. Le conversazioni tra truffatore e vittima vanno avanti per mesi o almeno settimane: lo scopo è quello di conquistare la nostra fiducia. Possono avvenire via email, sulla chat di Facebook o tramite Skype. In genere il malfattore evita con qualche scusa videochiamate e videochat. Quando si è ormai instaurato un rapporto scatta la trappola: il nostro innamorato/a ha bisogno di un prestito, solo 300 o 400 euro, che ci restituirà al più presto. Le scuse possono essere tante: vuole raggiungerci ma il biglietto aereo costa troppo o un suo parente è malato. Di certo appena riceverà la somma sparirà dalla nostra vita per sempre.
4. Phising e Ransomware
Il phishing è un fenomeno che in molti conoscono già. Prima di cliccare su un link inserito all’interno di una email sospetta tutti noi ci pensiamo bene. Eppure questa frode continua a mietere vittime perché i pirati della Rete sono sempre più furbi. Ovviamente si tratta di una truffa per rubare le nostre informazioni personali, quindi niente di nuovo. Anche il ransomware è una minaccia che arriva via email. Si tratta di un malware che si installa sul nostro PC per impedirci di riavviarlo una volta spento oppure per criptare tutti i dati presenti al suo interno e nei dispositivi collegati, come il disco di backup. Per avere indietro i nostri dati dobbiamo pagare. Di solito le cifre variano tra i 250 e i 500 euro. Ovviamente non dobbiamo accettare il ricatto: dopo il primo pagamento ce ne verranno chiesti altri e non avremo mai più indietro i nostri dati.
Come difenderci
Facciamo valere i nostri diritti. Se l’ordine non viene eseguito entro il termine pattuito il venditore deve per legge informare il cliente e rimborsare l’intera somma ricevuta. Quando questo non avviene possiamo dichiarare inadempiente il venditore e chiedere un risarcimento dei danni. Inviamo una raccomandata a.r. all’indirizzo che ci ha fornito il venditore, non fidiamoci di chi non lo vuole dare. Nella lettera dichiariamo la “risoluzione del contratto per inadempienza” e chiediamo “il rimborso delle somme indebitamente trattenute”.
Possiamo farci aiutare da un’associazione dei consumatori. Quando non otteniamo risposta e la cifra per noi èsignificativa, rivolgiamoci senza paura a un avvocato. Se abbiamo ragione vinceremo.È fondamentale però conservare tutto quello che riguarda la compravendita. Comprese le comunicazioni via email come l’ordine di acquisto e la conferma d’ordine, l’estratto conto che attesta il pagamento e altri messaggi inviati da o al venditore. Se il venditore è scomparso denunciamolo, ultimamente in tanti sono stati beccati e arrestati dalle Forze dell’Ordine.