Citt: Gregoris, si vada verso unica Camera di commercio regionale
Il Gruppo consiliare regionale dei Cittadini prende atto con soddisfazione della decisione depositata oggi dalla Corte costituzionale che ha dichiarato l’illegittimità costituzionale del Decreto legislativo di attuazione della delega per il riordino delle Camere di commercio, nella parte in cui stabilisce che il Decreto del ministro dello Sviluppo economico sia adottato “sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato e le Regioni”, anziché previa intesa.
“Da mesi – sottolinea il consigliere regionale dei Cittadini, Gino Gregoris – sosteniamo con convinzione che il disegno di accorpamento delle Camere di commercio regionali, calato dall’alto da Roma senza essere concordato con la nostra Regione, era viziato da un’evidente incostituzionalità. L’area pordenonese non sarà dunque illegittimamente privata dell’ente che rappresenta le categorie economiche e costretta a un matrimonio forzato con Udine. Bene avrebbe fatto la Giunta regionale ad ascoltare le ragioni che noi Cittadini avevamo più volte sollecitato, sostenendo questa posizione sia in sede di Conferenza Stato-Regioni sia costituendosi nel ricorso proposto dalla Camera di Commercio di Pordenone, basato sulle ragioni che oggi la Corte costituzionale ha condiviso”.
“Soltanto i Cittadini, nell’ambito dell’attuale maggioranza, avevano denunciato l’ingiustificata inerzia della Regione, politicamente inaccettabile e formalmente basata su un sommario parere dell’ufficio legale regionale. A questo punto – ha concluso Gregoris – si riapre la partita per giungere alla creazione di un’unica Camera di commercio regionale, soluzione che i Cittadini hanno da sempre considerato la migliore per contare di più nel contesto produttivo del Nordest”.