Travolto da una macchina mentre rientrava a casa in bicicletta, muore 42enne
È stato travolto da un’auto mentre, in sella alla sua bicicletta, stava tornando a casa dal lavoro. Ha perso così la vita Massimo Mulloni, 42enne residente a Rualis. L’incidente, stando a quanto riportato dal Messaggero Veneto, è avvenuto poco prima delle 18 nella giornata di ieri, su Via Alpe Adria.
La macchina che lo ha investito procedeva nella stessa direzione, verso Rualis: nella piena oscurità (circostanza che ha probabilmente causato il fatto) del rettilineo la conducente, una giovane di Premariacco, non ha scorto la sagoma del ciclista, che è stato catapultato contro il parabrezza della vettura, sbattendo violentemente il capo, e poi sbalzato oltre il guardrail, precipitando da un’altezza di 4-5 metri nella forra del Natisone. Il dramma, infatti, si è consumato immediatamente dopo il ponte sul fiume. Non sarebbe stata però la caduta (parzialmente attutita dalla presenza di folti cespugli di rovi) ad essere fatale .
Inutili, purtroppo, i soccorsi: l’ispezione del cadavera verrà eseguita nella giornata di sabato 13, ma stando alle prime ricostruzioni effettuate dai sanitari e dai carabinieri della Compagnia di Cividale, pare verosimile che sia stata la violenza dell’impatto con il mezzo, più della caduta nella scarpata, a stroncare l’esistenza di Mulloni, la cui salma è stata recuperata all’incirca due ore dopo la tragedia.
Nel frattempo era arrivato sul posto, insieme all’assessore comunale Elia Miani, il fratello della vittima, Marco, che aveva avuto sentore della disgrazia prima ancora che le forze dell’ordine portassero alla famiglia la tremenda notizia.
«Una grandissima, terribile perdita. Siamo costernati, ci stringiamo ai congiunti di Massimo», dichiara affranto l’esponente della giunta, cui si unisce la voce del sindaco Stefano Balloch: «L’amministrazione civica esprime, a nome dell’intera comunità cividalese profondo cordoglio e sentita vicinanza ai familiari del nostro giovane concittadino. Siamo fortemente addolorati».
Massimo Mulloni, che nella borgata in cui abitava ma pure a Cividale e nell’ambiente professionale era figura conosciuta, stimata e benvoluta, non era sposato e non aveva figli; viveva insieme ai genitori e lavorava dal 2002 nello stabilimento della De Longhi, in Comune di Moimacco.
Sul teatro dell’incidente, insieme agli uomini dell’Arma e agli operatori sanitari, i vigili del fuoco e anche personale del Corpo di Polizia locale dell’Uti del Natisone, per la regolamentazione del traffico. Mulloni, oltre al fratello, lascia la mamma Carla e il papà Sergio.