Confcommercio Fvg: lavoro in ripresa, ma manca personale qualificato (soprattutto nel web marketing)
Sempre più spesso, nel momento in cui un’impresa intende incrementare il proprio organico, si trova di fronte a quello che è definito un “mismatch” tra domanda e offerta di lavoro. In diversi casi, questo si concretizza in un vero e proprio ostacolo allo sviluppo. Tra le imprese che negli ultimi 12 mesi non hanno incrementato i propri organici, il 50% dichiara di non averne avuto bisogno e il 24% di averne avuto bisogno, ma di essere stato costretto a rinunciarvi a causa di motivazioni spesso legate a fattori economici.
Lo evidenzia l’indagine di Format Research nell’ambito dell’Osservatorio del commercio curato da Confcommercio Fvg e realizzato nell’occasione per conto di Ebiter Fvg (presenti in conferenza stampa a Trieste il presidente Antonio Dalla Mora e il vicepresidente Romildo Scala).
Un dato significativo, commenta il presidente di Confcommercio Trieste Antonio Paoletti, «è che esiste un 26% di operatori del terziario del Fvg che dichiara di avere tentato di effettuare assunzioni, ma di aver dovuto abbandonare l’idea a causa della scarsa presenza di personale qualificato sul mercato».
Le competenze mancanti? Tra coloro che si avvarranno di nuove professionalità nei prossimi due anni, ha fatto sapere il direttore scientifico di Format Research Pierluigi Ascani, «il 51% ritiene indispensabili le professioni legate al “web marketing”, il 30% quelle del “web analyst”, il 16% gli esperti di “Big Data”, l’11% gli esperti in processi di digitalizzazione e digital PR, l’8% tecnici programmatori (3D e sviluppatori), il 4% social media marketing ed esperti in comunicazione, il 2% esperti di grafica e web designer. Più in generale, quella del “marketing” (22%) e quella tecnica (19%) risulteranno essere le aree nelle quali, più delle altre, saranno allocate le nuove professionalità del futuro.
Quello delle competenze si pone dunque come un tema centrale. In sede di colloquio, ben il 68% degli imprenditori del commercio, del turismo e dei servizi del Fvg attribuisce infatti una certa rilevanza alle competenze professionali dei propri collaboratori (è l’elemento discriminante della scelta del candidato), seguite dall’esperienza pregressa (33%), dalla reputazione (24%), dall’età del candidato (12%), dagli incentivi/agevolazioni per le assunzioni (12%), dal titolo di studio (11%), dall’anzianità lavorativa nella medesima mansione (3%). Al tema delle competenze è strettamente collegato quello della formazione (vista come un fattore strategico dal 69% degli intervistati). Oltre la metà degli imprenditori del terziario della regione si dichiarano d’accordo con l’idea che la formazione sia prima di tutto un’attività utile alla crescita professionale dei propri dipendenti. Si tratterebbe quindi di un investimento per la crescita.
Il binomio formazione/competenze risulta essere un aspetto chiave per affrontare il processo di modernizzazione e digitalizzazione che sta profondamente cambiando il mondo del lavoro. Di fronte a quella che ormai sembra essere una vera e propria rivoluzione, le imprese, onde evitare di restare ai margini del mercato, sono chiamate necessariamente ad allinearsi. Nei prossimi due anni, il 38% degli occupati del terziario in Fvg avrà a che fare con nuove professionalità.
La ricerca di nuovi ruoli professionali avverrà prevalentemente presso le realtà medio/grandi. Nelle imprese con oltre 9 addetti, più del 35% del personale sarà costituito da figure innovative per l’impresa o per il mercato.
Nell’indagine è emerso anche il “sentiment” delle imprese del terziario Fvg in tema di occupazione (1.536 interviste). Si riscontra un miglioramento della situazione relativa all’occupazione. La stima preliminare a fine 2017, restituisce un indicatore congiunturale pari a 39,9, ottenuto sommando la quota di coloro che hanno indicato un miglioramento della situazione e la metà di coloro che hanno indicato una situazione di invarianza. È necessario tuttavia segnalare come l’indicatore si mantenga ancora al di sotto dell’area di espansione.
Analizzando esclusivamente il biennio 2016-2017, il sentiment degli imprenditori del commercio, del turismo e dei servizi della regione, fa segnare un +4,8 su base tendenziale (anno su anno). Si tratta di un risultato che, se confrontato con lo stesso indicatore calcolato nella totalità delle imprese del terziario a livello nazionale, evidenzia uno scostamento positivo di 6,4 punti percentuali (39,9 in Fvg contro 33,5 in Italia).
L’analisi territoriale mostra un’elevata disomogeneità del sentiment delle imprese circa l’andamento dell’occupazione (è più elevato nelle province di Pordenone e Trieste). In uno scenario di generalizzato miglioramento, almeno in termini di aumento del numero di occupati in valore assoluto, ne risente in qualche modo la «qualità» del lavoro (tre assunzioni su quattro sono a tempo determinato). Più nel dettaglio, pensando ai prossimi tre mesi, gli imprenditori del terziario del Fvg che intenderanno allargare i propri organici, immaginano di puntare, nel 74% dei casi su contratti a tempo determinato, nel 9,3% dei casi su contratti a tempo indeterminato, nel 4,9% dei casi su contratti di apprendistato, nel 4,8% dei casi su contratti di lavoro stagionale (il resto su altre forme).
Nota metodologica – Osservatorio basato su un’indagine continuativa a cadenza trimestrale effettuata su un campione statisticamente rappresentativo dell’universo delle imprese del commercio, del turismo e dei servizi del Friuli Venezia Giulia e delle quattro province (Gorizia, Pordenone, Trieste, Udine, per un totale di 1.536 interviste nel complesso). Margine di fiducia: +2,6%. L’indagine campionaria è stata effettuata dall’Istituto di ricerca Format Research, tramite interviste telefoniche (sistema Cati), nel periodo 27 settembre – 6 ottobre 2017.
www.agcom.it www.formatresearch.com