Il Tribunale amministrativo di Trieste fa slittare l’udienza per la pedonalizzazione di Mercatovecchio, il Comune non ci sta
Si riducono al lumicino le speranze che questa amministrazione possa posare la prima pietra piasentina per far partire il cantiere per la pedonalizzazione di Mercatovecchio. Come riportato dal Messaggero Veneto, il Tribunale amministrativo di Trieste ha infatti disposto una verifica sui dati di piovosità rinviando (in teoria) l’udienza al prossimo 7 marzo, meno di due mesi prima della fine del mandato.
I giudici amministrativi, considerato che «la relazione idraulica, che correda il progetto esecutivo dei lavori di risanamento conservativo di via Mercatovecchio, quantunque datata gennaio 2017, prende in considerazione i dati di piovosità fino al 2011», hanno chiesto di verificare «se alla data del primo gennaio 2017 esistevano ed erano disponibili rilevazioni ufficiali sulle precipitazioni nel Comune di Udine successive al 31 dicembre 2011 e se tali rilevazioni riguardavano anche il pluviometro posto sul castello di Udine».
Il Comune però non intende arrendersi e continuerà a lottare, ove possibile, per far partire il cantiere entro la scadenza del mandato.
Così il sindaco Carlo Giacomello: «Il nostro programma elettorale, prevede la realizzazione della pavimentazione prima di pedonalizzare e abbiamo tempo fino alla fine del mandato per avviare il cantiere. L’intenzione quindi è sempre quella di partire con i lavori. Grande rispetto per il lavoro della magistratura, ci sembrava di aver portato una documentazione esauriente e completa e questi dati potevano essere prodotti facilmente a suo tempo. Spiace anche perché la differenza tra il progetto iniziale e l’ultimo approvato era proprio nella doppia canalina di scolo inserita per far fronte a eventuali bombe d’acqua ed eventi atmosferici eccezionali. Spiace quindi a maggior ragione che il ritardo sia dovuto a qualcosa che avevamo già messo in sicurezza per tempo».
Per il primo cittadino questa contrapposizione non fa bene a nessuno: «Per la città questo rallentamento è tempo perso che va a danno dei cittadini e anche dei commercianti, perché penso che un investimento di questa portata sia un valore aggiunto per gli stessi esercizi commerciali della via. Questo clima di contrapposizione non fa bene a nessuno, tanto più che ormai nessuno in città è contro la pedonalizzazione. Le scelte progettuali hanno seguito le indicazioni della Soprintendenza e hanno superato positivamente tutti i passaggi necessari. Come ho detto i cittadini ci hanno eletto con un programma e quindi adesso vorrei che si fidassero, perché quest’opera diventerà sicuramente un elemento di pregio per tutto il centro storico. Il tema non può essere la scelta tra pietra piasentina o il porfido, il tema è far rivivere uno degli spazi più belli della città. Lavoriamo invece assieme già da adesso per definire il futuro della nuova piazza».