La Cantina; galleria d’arte & Giuseppe Sciuto scrittore
“La Cantina”è una galleria d’arte (ce sotto ha la cantina di famiglia) a Latisana, diciamo pure: è una galleria-salotto, il ‘salotto di Latisana. Qui vi si svolgono mostre d’arte, presentazioni di libri, serate musicali e altro, mi pare di ritrovarmi nella mia vecchia Milano degli anni ’70 quando facevo i reportage nelle gallerie d’arte con la macchina fotografica. Ieri sera, venerdì 26 gennaio, c’è stata la presentazione del libro-romanzo di Giuseppe Sciuto, il prof. siciliano-latisanese, uomo di profonda cultura e di sottile buona ironia da commediografo. Si tratta de ‘La spiaggia del Mehari’, una bella narrazione, dotta, tra Sicilia e Friuli, amori e migranti. La spiaggia del Mehari si trova sulla costa libica del Mediterraneo ed è quel motivo di fondo, trainante la narrazione. Un contesto culturale e un po’ filosofico centellinato come un liquore prezioso maturato negli anni da uno che conosce bene le parole per mestiere. Sempre presente è la penosa tratta dei migranti e dei loro naufragi. E’ un lavoro interessante e molto attuale.
Ciò che sorprende in una cittadina come Latisana, poco avezza alla cultura, come ho sperimentato personalmente, per non dire che è esclusa e dimenticata, è che un piccolo grande faro si erge, appunto La Cantina di patron Giovanni Toniatti, sempre piena di belle signore e signori, purtroppo quasi esclusivamente in età alta mentre si vorrebbe anche un po’ più di età media, per non dire giovani. Signore e signori che si crogiolano delle sempre belle presentazioni e in particolar modo del buffet finale a base di Prosecco e vini del padrone di casa.
Insieme alla mostra o alla presentazione di un libro o di una serata di musica c’è sempre un bel catalogo o un depliant, per gli eventi minori e un bel invito stampato a colori e distribuito, oltre agli ammunci su Facebook.
Il gallerista, M° Giovanni Toniatti-Giacometti è anche musicista e poeta oltre che pittore impressionista del fantastico, e quindi, c’è sempre la musica in ogni caso che accompagna le serate, gli avvenimenti. Lui è un bravo pianista ma da un po’ preferisce suonare insieme a qualche altro musicista e di recente c’è il sassofonista Gianni Favro a tenergli campagnia. Ma non mancano le serate di musica colta con qualche bel soprano o tenore e ne ricordo una splendida di qualche anno fa, poi sono stato assente per un po’ e me ne sono perse altre. Pare di essere in teatro, un teatro ristretto per la verità ma che ci ricorda della festa. Noi forse ci siamo un po’ dimenticati coi tempi che corrono di fare festa ma alla Cantina c’è questa soddisfazione, ricordarci della festa, della cultura e dell’eleganza.
Vanni De Conti