Udine, non c’è pace per il cantiere di Piazza Garibaldi. Si è allagato il marciapiede.
Udine – Slitta per la terza volta il termine di consegna del cantiere di Piazza Garibaldi. Inizialmente l’ordinanza comunale prevedeva lavori fino al 28 gennaio, poi si è passati al 3 febbraio ed ora è stata concessa un’ulteriore proroga. I lavori dovrebbero terminare – e a questo punto il condizionale è d’obbligo – sabato 17 febbraio.
Un cantiere pieno d’intoppi
Questa volta a ritardare i tempi è stata una prova idraulica, effettuata sul nuovo marciapiede costruito nello slargo che da Via del Gelso porta a Via Crispi. I tecnici hanno constatato che, in caso di precipitazioni, si sarebbero potute formare delle pozzanghere e si è dunque deciso di intervenire nuovamente sull’opera, abbassandone il livello di qualche centimetro per agevolare il deflusso dell’acqua verso le grate di scolo.
Ad inizio gennaio a rallentare il cantiere era stato un autobus della Saf che, nel corso di una sperimentazione per verificare l’accesso dei mezzi pubblici alla piazza, era rimasto “incastrato” tra Via Grazzano e Piazza Garibaldi: lo pneumatico posteriore toccava il cordolo. Gli operai erano stati costretti a ridurre l’angolo del passaggio pedonale.
Verso la metà dello scorso mese era scattata invece la protesta contro quello che è stato definito il “marciapiede pendente” tra Via Grazzano e Via Cussignacco, lo stesso che aveva creato problemi durante il test della Saf, e anch’esso “vittima” di un problema idaraulico. A detta dei negozianti la sede stradale presentava un’inclinazione tale da creare disagi in caso di maltempo e pioggia. Il Comune, ascoltati gli esercenti, aveva aggiunto una griglia di raccolta delle acque alle due già presenti.
L’esasperazione dei commercianti
A pagare maggiormente le spese di questo, ennesimo, ritardo, sono soprattutto i commercianti della zona.
Loris Piccin, titolare dell’osteria “Ai Barnabiti”, dichiara sconsolato: «A pranzo mi salvo ma a cena faccio fatica. Ho meno clienti: quasi la metà. Gli stessi miei amici rinunciano a venire qui. Abbiamo evitato il peggio non permettendo l’eliminazione di ulteriori parcheggi. Speriamo ora che rendano il plateatico più illuminato perché è poco sicuro».
Anche Elisabetta Virgili della maglieria “Buona lana” si lamenta. «La gente evita questo tratto di strada e preferisce recarsi in altri negozi. I miei guadagni sono diminuiti del 40 per cento. E non mi fido di quel marciapiede. Dicono che è tutto a posto ma alla prima bomba d’acqua temo che avrò dei danni».
Fra i più arrabbiati anche il titolare dell’edicola, deluso dai continui ritardi. «Siamo stufi – tuona – e francamente preoccupati perché succede ogni giorno qualcosa. Gli operai fanno il possibile, non è colpa loro, ma ho perso il 30% dei clienti, soprattutto quelli che vengono da fuori».
Chi pagherà i nuovi lavori?
Ulteriore fonte di preoccupazione è rappresentata dal costo che, necessariamente, dovrà essere sostenuto per questi nuovi lavori. A fornire le doverose spiegazioni è intervenuto l’assessore Enrico Pizza. «Nel caso del marciapiede tra Via Grazzano e Via Cussignacco – spiega Pizza – è stata cura dell’amministrazione apportare una miglioria per la sicurezza dei negozi. Abbiamo chiesto di aggiungere una grata e così è stato fatto».
Diverso è il caso del passaggio pedonale tra Via Grazzano e Via Del Gelso. «Ci si è accorti, in corso d’opera, che si formava una piccola pozzanghera. I lavori ulteriori e i costi sono a carico della ditta».
Disagi in Piazza XX settembre
Come segnalato da alcuni operatori del mercato ittico, anche Piazza XX settembre sarebbe affetta da problemi di natura idraulica. In questo caso sarebbe l’errata pendenza di alcuni scoli a creare disagi, in quanto farebbe defluire le acque di scarico dei banchi del pesce direttamente sulle scarpe dei clienti, provocando comprensibili malumori.