Congresso Confartigianato Udine, i servizi trascinano la ripresa, ancora male l’edilizia
A Cervignano l’associazione fa il punto sull’artigianato in provincia: microimprese sotto quota 14.000
Non giugno ma febbraio. Confartigianato-Imprese Udine anticipa l’appuntamento congressuale, generalmente previsto a metà anno, per dettare le sue priorità alla politica. In vista del doppio appuntamento alle urne di marzo e aprile, i vertici dell’Associazione si sono ritrovati oggi a Cervignano dove hanno messo nero su bianco le questioni che stanno più a cuore al mondo artigiano. Ora saranno inviate all’attenzione di tutti i candidati così, che possano recepirle nei rispettivi programmi.
Il presidente Graziano Tilatti ha inteso anzitutto chiarire il ruolo delle microimprese a chi si propone di governare la Regione nei prossimi cinque anni: “Non siamo una riserva da salvare. Non chiediamo forme di assistenzialismo. Nella crisi abbiamo dimostrato di avere gli anticorpi, siamo stati campioni di resistenza, ci siamo rinnovati e oggi siamo qui a dire che l’artigianato e la piccola e piccolissima impresa ci sono ancora. Di più, dati alla mano restano la spina dorsale della nostra economia di cui rappresentiamo ben il 94,9%. La Politica tenga bene a mente questo numero delineando i sui programmi economici e di sviluppo industriale. Il modello del futuro, in questo Paese, siamo noi, con il nostro patrimonio di storia e tradizione, di know how, di capacità di adattamento e innovazione. Lo ripeto, non ci serve assistenzialismo, ci serve una Regione con una marcia in più e il Fvg, forte della sua autonomia, quella marcia può, anzi deve, innestarla subito”.
L’anticipo del Congresso ha una duplice finalità. Da un lato inviare un chiaro segnale alle forze politiche, dall’altro tracciare un primo bilancio a distanza di un anno dal rinnovo degli Organi associativi, definire lo stato dell’arte, verificare la realizzazione del programma, aggiornare obiettivi e prossime sfide.
Anzitutto i dati. Nel 2017 il numero di imprese artigiane attive si è attestato a 13.953 unità. Come da previsioni, lo stock è sceso sotto quota 14.000, in contrazione del 4,7% rispetto al 2012, quinquennio che ha visto patire le piccole botteghe ma meno delle attività non artigiane che in provincia di Udine sono arretrate di ben il 7,6%. Soffrono ancora i settori che hanno pagato il prezzo più alto alla crisi economica. Edilizia (-20,4%), finiture e impiantistica (-7,2%), legno e arredo (-10,7%).
Sono tutte precedute da segno più invece le dinamiche relative ai servizi che in generale crescono del +3,7%, sfiorando la crescita a doppia cifra nei servizi alle imprese (+9,6%) e in quelli dedicati al benessere (+9,2%).
Nonostante il momento resti di quelli non facili, le imprese artigiane si confermano zoccolo duro della struttura produttiva friulana: rappresentano infatti il 94,9% delle imprese attive in provincia di Udine e danno lavoro a 69.300 persone.
Partito dall’analisi di questi dati, il Congresso ha riunito a Cervignano un centinaio di dirigenti, sia zonali che di categoria. Val la pena ricordare che Confartigianato-Imprese Udine conta oggi su oltre 6mila 800 imprese attive associate, di cui 542 iscritte nel corso dell’ultimo anno, e su un bacino di oltre 6mila 500 pensionati aderenti all’Anap.
Molti degli obiettivi che il presidente Graziano Tilatti e la sua squadra si erano dati con le linee d’indirizzo approvate dal congresso nel 2017, nei primi dodici mesi dall’investitura sono stati messi in cantiere. E in parte già realizzati.
“Il filo conduttore di tutta la nostra attività dev’essere la difesa ad oltranza e senza limite della micro e piccola impresa”, ha ribadito Tilatti. “Dobbiamo rafforzare la nostra identità di associazione, dare spazio ai movimenti – Donne impresa, Giovani imprenditori e sezione Pmi -, che sono serbatoi di energie e idee con grandi capacità di progettazione e sperimentazione, e ancora dobbiamo trasmettere, comunicare il cambiamento in atto, che muove sull’innovazione digitale tanto quanto sulle persone ed è volto ad offrire un servizio sempre più sartoriale alle nostre imprese”. Sostegno all’internazionalizzazione, alternanza scuola-lavoro e ancora Impresa e manifattura 4.0 sono per titoli solo alcuni degli altri fronti che vedono e vedranno impegnata l’associazione.
Tra i progetti avviati nel 2017: uno dei 18 Digital innovation hub realizzati da Confartigianato in Italia, il FabLab e ancora Udine 3D forum, evento-vetrina ormai rodato che a ogni nuova edizione richiama in città aziende, professionisti, studiosi e studenti.
“Abbiamo avviato anche i primi passi verso la tanto auspicata “regionalizzazione” – ha aggiunto Tilatti – convinti che unire in un’unica società le risorse necessarie a prestare servizi agli associati risponda all’esigenza di razionalizzare i costi e liberare risorse da investire per consulenze e servizi sempre più efficienti e ritagliati sulle necessità delle imprese.”
L’associazione è sul pezzo: al passo con uno scenario macroeconomico che è sempre più sfidante, sempre più globalizzato e digitalizzato. Le micro imprese artigiane non possono restare alla finestra. Occorre che scendano in campo e se la giochino, Associazione al fianco.