Salvini fa tappa a Udine: “Mandiamo a casa Renzi, la Serracchiani e Honsell e rimediamo ai loro disastri”
Matteo Salvini ha fatto tappa questa mattina a Udine. Il leader della Lega Nord ha incontrato i cittadini udinesi, tra applausi, selfie e molti consensi. Il segretario del Carroccio, in piazza San Giacomo, poi ha parlato delle imminenti elezioni del 4 marzo, delle proposte del suo programma e del futuro del Friuli e del suo capoluogo.
“Devo dire grazie a Udine e al Friuli per questa accoglienza. Una cosa bella è che quando c’è in piazza la Lega ci sono mamme, papà, nonni e studenti. Polizia e carabinieri possono sorridere e controllare senza problemi quello che succede. Quando invece ci sono quelli che si ritengono essere antifascisti e antirazzisti ne succedono di tutti i colori.
Ci sto mettendo tanto impegno e fatica ma le soddisfazioni sono enormi. Questa mattina c’erano 200 persone a Trieste che sfidavano la Bora, poi siamo andati dagli operai della Eaton di Monfalcone che rischiano di rimanere sulla strada. Quello che possiamo fare, non promesse a vanvera ma chiamare gli amministratori di Fincantieri, lo facciamo subito. E’ giusto che ci sia lavoro anche per gli italiani e non solo per il resto del mondo.
La prima cosa da fare è mandare a casa Renzi, la Boldrini e i loro compagni. Poi manderemo a casa la Serracchiani e porremo rimedio a tutti i disastri che ha fatto in questa regione. Le idee sono chiare. Il 4 marzo non sono elezioni politiche ma è una scelta di vita che va al di là della politica. Da una parte c’è chi ha approvato la legge Fornero, il Jobs Act e lo sbarco di 700 mila immigrati, dall’altra parte c’è chi senza miracoli garantisce un po’ di lavoro in più e meno clandestini, soprattutto a Udine. In Friuli la sinistra ha candidato Illy che ha detto che la legge Fornero è la legge più bella del mondo, chi voterà da quella parte deve essere consapevole di quello che fa. Il 5 marzo invece noi passeremo dalle parole ai fatti.
Per me è anche una responsabilità enorme. Trovare delle persone che non votano da una vita ma che credono nel mio progetto è una bella cosa. E’ l’ultima chance che abbiamo, dobbiamo giocarcela al meglio.
Le emergenze sono tante. Prima di tutto dobbiamo sbloccare il mondo del lavoro, riducendo la tassazione sul chi il lavoro lo crea, altrimenti le aziende chiudono a Udine e vanno in Slovenia e in Austria. Con queste votazioni c’è la possiblità di portare un bel po’ di Friuli Venezia Giulia a Roma, persone competenti che non si dimenticheranno della loro terra.
Berlusconi? Non ho due ma ben quattro occhi aperti. Da soli però non avremmo mai raggiunto i numeri per fare quello vogliamo fare. In compagnia noi stiamo bene però patti chiari e amicizia lunga. L’accordo con Forza Italia è che chi prende un voto in più esprimerà il premier. Conto di tornare a Udine la prossima volta in veste di Presidente del Consiglio.
Mi riprometto di tornare a Udine anche per ripulire i parchi pubblici che devono tornare in mano ai bambini e alle mamme e non ai clandestini che spacciano e delinquono. Le caserme non saranno alberghi per i finti profughi ma torneranno ad ospitare i nostri ragazzi e le nostre ragazze che si prepareranno a difendere il nostro Paese e la nostra comunità.
Mi impegno solo a garantire la normalità. Non sono eccezionale, anzi sono pieno di difetti ma garantisco a differenza di altri che quando sarò a Roma terrò i piedi ben saldi per terra. La felpa? Non conta la forma ma la sostanza.
Uno dei primi temi sui quali impegneremo il nostro governo sarà difendere la nostra agricoltura perché la stanno massacrando con delle normative europee folli, facendoci importare prodotti stranieri e di bassa qualità. Io voglio che i nostri figli mangino i frutti delle nostra terra.
Il candidato governatore del Friuli Venezia Giulia sarà ufficializzato dopo il 5 marzo. Il centrodestra è compatto, c’è più di una persona che può raccogliere la pessima eredità della Serracchiani“.