Grossutti, il 20enne accusato di aggressione sabato scorso, è ai domiciliari, la difesa: “Dipinto in modo errato”
È uscito dal carcere Davide Grossutti, il 20enne arrestato sabato scorso per aver aggredito l’ex fidanzata e aver ferito due ragazzi con un coltello. Accolta dunque la richiesta del difensore, avvocato Coceani, da parte del gip del tribunale di Udine , Emanule Lazzaro. Davide dunque andrà ai domiciliari, a casa di un parente, in un comune diverso da quello di residenza. La Procura aveva chiesto che la custodia cautelare continuasse in cella, contestandogli le ipotesi di lesioni aggravate dall’uso dell’arma, di tentata rapina (del cellulare della ex) e di porto abusivo d’arma.
“Ha fatto una cosa molto grave ed è giusto che paghi, ma il modo in cui è stato dipinto in questi giorni e la ricostruzione che dei fatti è stata data non corrispondono al vero”. Queste le parole dell’avvocato Coceani. Davide ha potuto dare la sua versione ieri, nell’interrogatorio davanti al giudice.
La difesa ha evidenziato come la lite con la ragazza e quella con gli amici di lei siano due episodi non contestuali, precisando inoltre come l’aggressione sia avvenuta anche nei suoi confronti: “Ha dovuto difendersi a sua volta. E invece ho letto e sentito commenti che lo descrivono come un bullo o lo paragonano quasi a un mostro: non è così, si tratta di affermazioni e giudizi non collimanti con la realtà. Certo, ha sbagliato, ma non è affatto un delinquente. Ieri, nei limiti di quanto effettivamente accaduto, si è assunto le proprie responsabilità innanzi al magistrato, avendo maturato consapevolezza dei propri errori.” I domiciliari sono stati richiesti: “Per evitare contatti e garantire una maggiore tranqullità a tutti”.
L’avvocato è perplesso anche sull’ipotesi di tentata rapina. Il suo assistito avrebbe infatti chiesto alla sua ex di vedere i messaggi che conservava, a partitre da quelli del ragazzo con cui aveva avuto una relazione in precedenza (uno dei due feriti), senza però afferrarlo mai. Resta dunque forte l’ipotesi della gelosia alla base dell’aggressione.