Rinvenuto un messaggio degli anni ’30 e un fascio di banconote durante la ristrutturazione della Casa rossa
Curioso ritrovamento alla Casa rossa di Terenzano. È emerso infatti un biglietto, con un messaggio di chi costruì l’edificio, in una bottiglia di Coca Cola del 1930, appena tre anni dopo la diffusione della bevanda in Italia. I cimeli rinvenuti però sono diversi. Il proprietario Luca Todaro, durante i lavori di ritstrutturazione, ha infatti trovato anche un tesoretto di vecchie banconote. Sarà tutto valorizzato in una bacheca, per ricordarli ai visitatori.
Il locale era stato chiuso negli anni Novanta dopo essere stato osteria e rivendita alimentari. Durante la ristruttrazione è apparsa la sagoma di una finestra, nello spazio tra i calcinacci, è stata trovata la bottiglia in vetromarchiato Coca Cola, con dentro un biglietto scritto a matita dal muratore: “Saluti a chi sarà nel futuro, da Gino di Sammardenchia, muratore, 1930”, questo il messaggio ricostruito a fatica. “Una bottiglia perfetta, ergonomica” spiega Todaro, documentato sull’evoluzione dell’involucro della più famosa bibita al mondo.
In una nicchia nel muro poi qualcuno aveva nascosto un grosso fascio di banconote. Nel pertugio c’erano esemplari delle mille lire anni Ottanta e della precedente edizione dello stesso valore degli anni Settanta, un foglio da 10 mila lire, alcuni da 2 mila, fino alle 20 lire in carta e un taglio da una lira. “I soldi sono stati trovati, assieme a un santino che ho lasciato sul posto, nel piccolo locale che era stato spaccio di alimentari gestito dalla famiglia Terenzani, dalla quale ho acquistato l’immobile nel 2014”.
La storia della Casa rossa dunque continua, così come si aggiungono fatti alla fama di Luca Todaro, noto prima per aver coraggiosamente deciso di riattivare il locale, poi per aver scritto sulla facciata la sua filosofia di vita “Chi si ferma è perduto”. Inoltre la sua domanda di matrimonio fu insolita, con una scritta, stampata a caratteri cubitali su un rimorchio pubblicitario.