Continua la rassegna Fila a Teatro organizzata da Molino Rosenkranz:
La Grande Crisi nell’America del ‘29 come quella dell’Europa dei nostri giorni in “DUE ALLEGRI VAGABONDI” IL 2 MARZO
PRIMA REGIONALE DI “GINO IL RE” IL 4 MARZO, UNA FAVOLA CONTEMPORANEA CHE PIACE AGLI ADULTI E INCANTA I PIU’ PICCOLI
La rassegna Fila a Teatro, organizzata da Molino Rosenkranz, si avvia positivamente verso il traguardo finale e per raggiungerlo propone altri due appuntamenti che sapranno cogliere nel segno e che non mancheranno di emozionare, di far sorridere e riflettere insieme.
E’ un viaggio fantastico, ispirato da Stanlio e Olio, Charlie Chaplin e i Fratelli Marx quello proposto dagli attori veneti Gianluigi Meggiorin e Marco Artusi, protagonisti di “Due allegri vagabondi” con la regia di Marilin Van den Broek. Appuntamento per venerdì 2 marzo, alle 21.00, nella sala consiliare di Arzene, con lo stupore, la fame e la fantasia ai tempi della Grande Crisi.
In giro non si vede nessuno. Non ci sono più le auto, le vetrine, i ristoranti, ma nemmeno gli orti, le fabbriche e le Chiese. I soldi sono foglietti di carta e il vento li solleva sul palcoscenico come foglie secche di un boulevard parigino. La radio non urla brutte notizie ma solo belle canzoni. Oggi possiamo solo aspettare, davanti alla casa, un lavoro, un amico, una bella notizia. Ma la casa non c’è! E se la costruiamo in scena assomiglia alla casa scombussolata di Buster Keaton. In questa Europa smarrita a volte arriva la tristezza e allora si balla con la stessa leggerezza dei balletti di Stanlio e Olio. Una fumatina di sigaro e viene voglia di vendere o comprare, vendere e comprare, follemente, istericamente come i brokers di Londra fino ad ubriacarsi. Addormentarsi su un cuscino di dolci ricordi in compagnia di Fidel, un cagnolino di gomma, e Rosa Luxemburg, una papera di pelouche e sognare telefonini che squillano per inutili offerte commerciali. Svegliarsi pieni di fame e trovare sempre aperta la cucina dei sogni: rifugio dei palati più delicati dell’alta società belga e francese dove il piatto forte è lo scarpone bollito di Charlot. Le parole in questa pièce ormai non ingannano più nessuno: teorie economiche e slogan politici sono solo musica, pretesto per ricordare e ridere. La “stupidità” dei due allegri vagabondi è una forma di filosofia del vivere (la leggerezza ci salverà!!), innocenza del clown che ammira stupito e affamato il Big Crash, la Grande Crisi. Quella di Charlot e di Stanlio e Olio nell’America del 1929 come quella dell’Europa dei nostri giorni.
Ingresso intero: € 10,00 Ingresso ridotto € 8,00 Riduzione per residenti Comune di Valvasone Arzene, studenti e over 65
Teatro di parola, teatro fisico, circo e illustrazione nella prima regionale dello spettacolo “Gino il Re” creato e messo in scena dal duo toscano-friulano Francesco Dendi e Edoardo Nardin .
La fiaba narra la storia del povero Re Gino che, rimasto l’unico abitante del suo regno, deve imparare a far tutto da solo. Lo vedremo indossare i panni del guerriero, del soldato, del ballerino, dell’astronomo e addirittura della regina! Lui, l’unica persona che faceva si che quel regno si potesse chiamare regno, si descriveva come una persona nobile di cuore, valoroso, di sani principi morali, altruista verso gli altri (che non c’erano più!), un letterario temerario, elegante ed educato.
Ma quando tutto sembra volgere al peggio, un finale a sorpresa ribalta la vita del povero Re e come tutte le fiabe… “vissero felici e contenti”.
Una favola contemporanea per le famiglie, un racconto che piace ai grandi e che incanta i più piccoli. Appuntamento nel Teatro comunale di Zoppola, domenica 4 marzo, alle 16.00.
Ingresso unico € 5,00 Ingresso famiglia di 4 persone € 16,00 I bambini sotto i 3 anni entrano gratis
Maggiori info e prenotazioni: Associazione Culturale Molino Rosenkranz
www.molinorosenkranz.it mr@molinorosenkranz.it
0434 574459 – 338 1623039
Fila a Teatro Ragazzi è organizzata da Molino Rosenkranz in collaborazione con i Comuni di Maniago, Zoppola, Valvasone Arzene, con il Teatro Ragazzi G. Calendoli Onlus, con il sostegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e della Fondazione Friuli