Udine, consiglio provinciale: scuole superiori, interventi fermi
L’analisi della situazione nel corso della Consiglio provinciale odierno. Approvato il bilancio di previsione e un ordine del giorno per salvaguardare il patrimonio artistico dell’ente
Approvazione del bilancio di previsione 2018-2020, riconoscimento di due debiti fuori bilancio (per un valore totale di 20 mila 621 euro) e un ordine del giorno per la tutela del patrimonio artistico custodito a palazzo Belgrado e che costituisce “La collezione d’arte permanente” della Provincia di Udine, sono stati gli argomenti del Consiglio provinciale odierno. La discussione sull’atto contabile e sul documento unico di programmazione (Dup) (approvati rispettivamente con 16 favorevoli, 9 contrari e due astenuti; e 17 voti favorevoli, 9 contrari e due astenuti) ha impegnato la maggior parte della seduta. Il bilancio 2018 pareggia a 24 milioni 489 mila euro, importo che scende a 12 milioni 409 per il 2019 e a 11 milioni 541 mila euro per il 2020 (ma l’Ente cesserà al 31 dicembre 2018). La spese di parte corrente ammontano a 10 milioni 191 mila euro, 10 milioni 143 mila euro è l’ammontare del rimborso prestiti, 4 milioni 433 mila euro sono relativi invece a partite di giro mentre risultano azzerate le spese di investimento. Tra le funzioni in capo alla Provincia: la concessione di contributi per il funzionamento delle scuole di musica non statali, attività nel settore della cultura per la promozione dell’identità, la gestione dell’orto botanico con l’ampliamento e la catalogazione delle specie vegetali autoctone, la conclusione di due progetti europei (Romea Strata e Winhealth), politiche sociali e per la famiglia e in particolare per i giovani, la prosecuzione dell’attività dello sportello antimobbing e l’espletamento delle gare d’appalto delle reti di distribuzione del gas metano dell’ambito 1 e 3.
Nel corso del dibattito sono stati richiamati i punti salienti del processo di riforma degli enti locali, l’entrata in vigore delle Uti, l’abolizione delle Province, la suddivisione delle competenze tra Regione, Unioni e Comuni, le forti difficoltà riscontrate a livello territoriale sottolineate dai gruppi di maggioranza (Fi e Lega Nord) e i vantaggi della nuova geografia istituzionale rispetto all’operatività della Provincia sostenuti invece dal Pd. Su un punto, in particolare, si è acceso il confronto: la manutenzione delle sedi scolastiche che, dopo il trasferimento della competenza dalla Provincia di Udine all’Uti del Friuli centrale, è in fase di stallo. A preoccupare l’esecutivo provinciale è in particolare il progetto di ampliamento dello Stringher, il quinto lotto dell’edificio di viale Monsignor Nogara che equivale a 28 nuove aule di cui la città ha molto bisogno e di cui la Provincia aveva già completato la progettazione e riservato fondi pari a 6 milioni di euro. Ma il progetto, in mancanza dell’approvazione di una variante urbanistica da parte del Comune di Udine, è ancora fermo e ci vorranno due anni per arrivare all’appalto. Risultano fermi ulteriori 3 milioni assegnati all’Uccellis per la nuova mensa e altrettanti per il completamento della ristrutturazione di un’ala del Conservatorio Tomadini. A impensierire l’assessore provinciale al patrimonio che ha avviato la discussione sul tema è anche il futuro passaggio di competenze nella gestione delle scuole superiori dall’Uti del Friuli Centrale e alle singole Uti territoriali.
Analogo confronto in materia di piste ciclabili e strade con l’elencazione delle numerose realizzazioni della Provincia di Udine, e quelle che l’Ente ha trasferito alla Regione in termini di progettualità e risorse.
Il consiglio provinciale ha quindi riconosciuto due debiti fuori bilancio pari a complessivi 20.621 euro: si tratta di rimborsi per spese legali richiesti da due ex amministratori provinciali verso i quali è stata emessa una sentenza di piena assoluzione.
Unanimità poi per l’ordine del giorno inerente la tutela del patrimonio artistico della Provincia di Udine, dispositivo finalizzato a una conservazione integra della collezione permanente conservata a palazzo Belgrado e la cui valenza è stata riconosciuta anche dal Centro regionale di catalogazione e restauro di Villa Manin confluito nell’Erpac. L’ente locale ritenuto più idoneo al trasferimento di questi beni è il Comune di Udine, per dimensioni e struttura affinché tale riconosciuto patrimonio culturale trovi giusta considerazione, non venga smembrato o sradicato dal contesto territoriale e identitario in cui esso è nato, garantendo anche, come fatto negli anni dalla Provincia di Udine, la necessaria opera di valorizzazione e conservazione.
Prima dell’inizio dei lavori è stata discussa una question time sottoposta dal Pd in merito alla liquidazione di contributi ad associazioni e Comuni. Durante la discussione è stato citato l’ordine del giorno votato all’unanimità dal Consiglio provinciale finalizzato a impiegare i fondi dell’avanzo di amministrazione 2016 a favore del territorio: Comuni e associazioni. Negativa al riguardo la risposta della Regione che ha destinato questi fondi solamente alle Uti.