Sconfitti ma lo stesso al Parlamento grazie ai collegi plurinominali blindati
Con la legge elettorale approvata nel 2017 e nota come Rosatellum 2.0 o Rosatellum bis, i partiti hanno potuto candidare persone sia con il maggioritario sia con il proporzionale. Nel primo caso i collegi uninominali hanno visto vincere uno solo tra i candidati. Con le candidature plurinominali del proporzionale, invece, i voti sono stati ripartiti sulle persone in base alla quantità di voti ottenuti dalle liste. Certi candidati sono stati inseriti sia nell’uninominale sia nel proporzionale. In questo modo, anche se hanno perso il confronto diretto, hanno potuto confidare nei collegi plurinominali (fino a cinque per ciascuno) in certi casi considerati blindati, garantendosi comunque un posto in Parlamento.
Debora Serracchiani
Debora Serracchiani, l’emblema del Pd in Friuli Venezia Giulia, ha perso a Trieste, salvandosi poi con il plurinominale.
Gli altri casi
Laura Boldrini
Laura Boldrini (Leu) a Milano si è piazzata quarta all’uninominale, ripescata con il proporzionale.
Roberta Pinotti
Roberta Pinotti (Pd) è stata sconfitta a Genova, ma entra in Parlamento grazie al plurinominale.
Dario Franceschini
Dario Franceschini (Pd) ha perso nella sua Ferrara, ma riesce a entrare in Parlamento grazie al proporzionale.
Pietro Grasso
L’ex magistrato Pietro Grasso (Leu) è stato trafitto nella sua Palermo, dove è arrivato addirittura quarto. Non resta escluso dal Parlamento in virtù del plurinominale.
Gianluigi Paragone
Il giornalista Gianluigi Paragone (M5S) è stato battuto a Varese, ma comunque va in Parlamento.
Marco Minniti
Il ministro dell’Interno Marco Minniti (Pd) è stato battuto a Pesaro, roccaforte rossa, dal pentastellato dimissionario Andrea Cecconi. Il suo paracadute è in Veneto.
Matteo Orfini
Matteo Orfini (Pd) ha persio a Roma nel suo quartiere, ma si è salvato con il proporzionale.
Pier Luigi Bersani
Pier Luigi Bersani (Leu) è stato sconfitto a Verona, ma poi ce l’ha fatto con il proporzionale.
Sandra Lonardo Mastella
Sandra Lonardo Mastella è stata sconfitta nella sua Ceppaloni, ma poi entra in Parlamento con il paracadute del listino blindato.
Maurizio Martina
Maurizio Martina (vicesegretario Pd), entra in Parlamento con il proporzionale.
Michaela Biancofiore
Michaela Biancofiore (Forza Italia), pura battuta a Bolzano, ce l’ha fatta con il proporzionale a Piacenza.
Piero De Luca
Piero De Luca (Pd), figlio di Vincenzo presidente della Regione Campania, è stato battuto nella sua Salerno, ma a Montecitorio riesce a entrare grazie al proporzionale di Caserta.
Claudio Borghi
Claudio Borghi, economista della Lega, pur sconfitto a Siena, si è salvato con ilcollegio paracadute del plurinominale.
Alberto Bagnai
Alberto Bagnai, economista della Lega, pur essendo stato sconfitto a Firenze, è stato ripescato con il proporzionale.
Andrea Orlando
Andrea Orlando (Pd), ministro della Giustizia, dopo la sconfitta all’uninominale, è stato salvato al proporzionale in Emilia dove è capolista alla Camera nel collegio Parma-Piacenza-Reggio.
Valeria Fedeli
Valeria Fedeli (Pd), ministro all’Istruzione, è stata sconfitta a Pisa, ma con il proporzionale ce l’ha fatta in Campania.
Lucia Annibali
Lucia Annibali (Pd), l’avvocatessa colpita con l’acido, era stata sconfitta nell’uninominale a Parma, ma poi è stata ripescata.
Gregorio De Falco
Gregorio De Falco (M5S), il celebre capitano della Marina che strigliò il comandante Schettino durante il naufragio della Costa Concordia, è stato sconfitto a Livorno ma ripescato con il plurinominale.
Vittorio Sgarbi
Vittorio Sgarbi, in quota Forza Italia, è stato pesantemente sconfitto ad Acerra (Napoli) da Luigi Di Maio, ma è riuscito a essere eletto grazie al listino proporzionale del collegio di Modena-Ferrara