Divelto il Velo-Ok di via Bunoarroti a Feletto, ma il Comune non intende cambiare strada
Continua la lotta dei vandali contro i Velo Ok, i sistemi che dovrebbero intimidere gli automobilisti che amano superare i limiti di velocità. Dopo quello di Branco, un paio di settimane fa, nella notte tra sabato e domenica un secondo cilindro arancione è stato preso di mira da ignoti. È accaduto in via Buonarroti a Feletto, una delle strade comunali dove il problema della velocità è più intenso (la velocità massima rilevata va dai 127 ai 154 km/h). La colonnina, questa volta, non è stata solo colpita o danneggiata, è stata divelta: tutto ciò che è rimasto è un buco sul marciapiede.
A seguito del primo atto di vandalismo, il consigliere incaricato in materia di mobilità urbana, Massimo Faleschini, si era detto dispiaciuto per l’accaduto e aveva definito questi comportamenti «atti di basso livello e del tutto inutili. Rimaniamo convinti che questa sia una delle soluzioni che oggi vanno adottate per arginare un fenomeno molto pericoloso sulle nostre strade», aveva sottolineato. Il Comune, a inizio dicembre, aveva annunciato di voler sperimentare il sistema scelto già da molti enti della provincia con buoni risultati, così ha installato per cominciare, cinque Velo Ok sulle strade comunali. Le prime colonnine a comparire sono state quelle in via Pascoli a Branco, in via Manzoni, via Cotonificio e via Buonarroti a Feletto e via Bariglaria a Cavalicco.
Nonostante alcuni cittadini abbiano dimostrato con la violenza il loro dissenso, il Comune non cederà di un millimetro: «Non ci facciamo scoraggiare da questi comportamenti, abbiamo già risistemato la colonnina in via Pascoli, riposizioneremo anche quella in via Buonarroti». Massimo Faleschini annuncia poi altre mosse legate al sistema del Velo-Ok. «Manca solo una colonnina da posizionare, quella in via Cornappo, e stiamo valutando se installarne un’altra anche in via San Daniele, a Colugna. Per quanto riguarda quella di via Percoto, a Tavagnacco, non possiamo posizionarla dove volevamo: valuteremo un’altra collocazione».