La polizia lo multa per aver lasciato il finestrino del furgone abbassato. Lui non si arrende e il giudice gli dà ragione
La Polizia Stradale di Udine non fa sconti a nessuno, neanche ai minori non accompagnati del centro accoglienza Bosco di Museis e al suo gestore, Renato Garibaldi. La storia è breve ma intensa: Renato, lontano parente del ben più noto Giuseppe Maria, eroe dei due mondi, a inizio ottobre ha parcheggiato il furgone del centro accoglienza a pochi passi da un centro commerciale vicino a un casello autostradale a Tavagnacco. Fa scendere i minorenni ospiti del centro e chiude il furgone con il telecomando, lasciando il finestrino parzialmente aperto. Perché faceva caldo e non voleva far trovare ai ragazzi il mezzo bollente al ritorno. Torna al furgone circa due ore dopo e trova la multa: violazione dell’articolo 158 del Codice della Strada, sanzione pari a 41 euro più 16 euro di spese di notifica
Una sanzione che non è andata per nulla giù all’apicoltore di Cercivento. Per questo motivo, nonostante la cifra non fosse ingente, ha deciso di contestarla di fronte al giudice di pace di Udine Elisabetta Kraus. Una battaglia legale iniziata cinque mesi fa che alla fine lo ha visto vincitore.
“Ho piazzato il mezzo negli appositi stalli nel parcheggio del centro commerciale per andare a comprare del materiale in un negozio all’ingrosso. Visto che era una giornata calda ho pensato di arieggiare il furgone, protetto comunque da un sistema di allarme” è stata la sua versione dei fatti che convinto il giudice ad annullare il verbale.
“Se fosse stato necessario sarei andato fin dal presidente della Repubblica per contestare quella multa. Non è possibile che in un Paese come il nostro, in cui la certezza della pena non esiste, la polizia anziché acciuffare e punire i ladri se la prenda con il contribuenti che parcheggiano l’automobile con il finestrino abbassato” ha commentato il vittorioso Renato.