Macorig (Ricostruiamo Manzano): “Caserma dei carabinieri, centraline idroelettriche e aula magna: la gestione del Comune è inefficente”
La nuova caserma dei carabinieri di Manzano non figura più nel programma triennale delle opere pubbliche, in consiglio comunale si scatena la polemica. Il capogruppo di Ricostruiamo Manzano, Daniele Macorig, denuncia «l’incapacità, l’inefficenza e l’incoerenza politica dell’amministrazione Iacumin. Dopo aver pagato per cinque anni la rata del mutuo, ora la caserma sparisce magicamente dall’elenco delle opere. Inoltre, non si è nemmeno provveduto ancora a sanare l’area della copertura in eternit del vecchio opificio in via Zorutti dove era stata individuata la sede». Secca la replica del sindaco. «Abbiamo redatto il progetto preliminare per poi avviare l’iter, ma al momento siamo fermi perché stiamo valutando come ottenere dalla Regione gli spazi finanziari che al momento non ci sono. La mancata realizzazione della caserma, seppur importante, non stravolge la validità dell’impianto del programma delle opere che si aggira sui 13 milioni di euro».
Macorig non si limita però a denunciare la situazione della caserma, ma attacca la giunta anche su altri argomenti. In primis le centraline idroelettriche del Natisone «dove attraverso le varianti urbanistiche si è proceduto a espropriare i privati per favorire società private senza un ritorno per le casse comunali. Ci si nasconde dietro a un iter già avviato, ma ci chiediamo perché allora la terza centralina posizionata a nord verso Oleis non sia stata autorizzata».
Terza questione: l’aula magna. «Dopo aver speso oltre 355 mila euro è ancora tutto in alto mare. Nulla si sa dell’eventuale contenzioso con la ditta appaltatrice e soprattutto quando sarà aperta al pubblico». Quindi Borgo Pozzo e la nomina dell’architetto Manuel Aires Mateus. «Siamo venuti a sapere che è un’iniziativa tutta nuova costata 30 mila euro che nulla ha a che fare con il progetto precedente del Pisus e che gli architetti Toso e Fornaciari sono stati incaricati per la sola demolizione di vecchi immobili», aggiunge Macorig. «Imbarazzante è stata poi la non risposta del sindaco sulla mancata adesione al consorzio di sviluppo economico del Friuli orientata sull’attesa e sull’approfondimento dell’argomento. Intanto, il Comune di Cividale ci ha anticipato. Di contro, l’adesione alle Uti è stata penalizzante per il nostro Comune per i trasferimenti economici ottenuti rispetto agli altri enti, compensati dai risparmi apportati nei settori politiche sociali e polizia urbana, considerati cardine dai cittadini. Ci ritroviamo così ad avere a che fare con un lungo elenco di opere fognarie, sostenute con lo stralcio della superstrada Palmanova-Manzano, che potevano invece essere finanziate con progetti europei attraverso il consorzio Poiana».