Il Consorzio di Bonifica dovrà pagare 400 mila euro per riparare i danni provocati dalle nutrie
400 mila euro. Tanto dovrà pagare il Consorzio di Bonifica per riparare i danni provocati dal lavoro sotterraneo delle nutrie. Spese necessarie per ripristinare gli argini del canale lungo via dello Storione e pulire dal fango trascinato in acqua anche il bacino dell’idrovora di Aprilia Marittima, per non rischiare un funzionamento non efficace in caso di eventi meteo critici. Dalla prima segnalazione di criticità inviata nel 2012 dal Comune di Latisana, «per sollecitare un intervento urgente di sistemazione della sponda del canale dell’idrovora lungo via dello Storione», ora il Consorzio è pronto a intervenire con la ricostruzione delle sponde erose, posizionando lungo 860 metri di canale dei pali a rinforzo e una barriera stradale, ripulendo il fondo del canale e del bacino dell’idrovora dal materiale terroso franato con il cedimento delle sponde indebolite dal reticolato sotterraneo scavato dagli animali.
Massimo Canali, direttore del Consorizio, spiega il progetto per i lavori: «Prevediamo di realizzare i lavori nell’autunno-inverno 2018-2019, è stato redatto il progetto definitivo-esecutivo e ora è in programma l’appalto dei lavori in concomitanza con altri interventi finan ziati dalla Protezione civile regionale al Consorzio anche a completamento di quelli indicati». Dopo la segnalazione del Comune, la Pc regionale ha finanziato con 400 mila euro i lavori «come intervento a salvaguardia della pubblica incolumità e del transito». Il Consorzio intanto è pronto a partire con un altro intervento da 255 mila euro per la pulizia di scarpate e banchine dei canali e assicurare la stabilità e l’impermeabilità delle arginature: qualcosa come 533 chilometri fra argini e canali da pulire e quasi altrettanti chilometri di erba da tagliare.
Approvato in questi giorni il progetto, entro due mesi il Consorzio conta di completare la fase di acquisizione delle forniture e di eseguire i lavori nei successivi tre mesi. «I canali in terra sono ricoperti, sia sulle scarpate che sul fondo, da vegetazione erbosa di vario tipo, anche fitte canne palustri è necessario mantenere le superfici il più possibile pulite e sgombre da ogni tipo di vegetazione per non aumentare il rischio idraulico legato a una progressiva diminuzione della capacità di deflusso delle acque nei corsi d’acqua». Nell’esecuzione dei lavori il Consorzio – come precisa in una nota – intende tenere presente le esigenze agrarie, da concordare con i proprietari dei fondi vicini ai canali, per ridurre i danni alle coltivazioni.