Presentato il libro “Val Resia – Tradizioni e cultura di un popolo”, una memoria di quel che è la cultura e la storia dei valresiani, popolo che sta rischiando di scomparire
Presentato ieri nella Sala Consiliare della Provincia di Udine il libro “Val Resia – Tradizioni e cultura di un popolo”, con la partecipazione di Pietro Fontanini (Presidente della Provincia di Udine), Sergio Chinese (Sindaco di Resia), Federico Vicario (Presidente della Società Filologica Friulana), Antonio Longhino (autore del libro) e i musicisti Franco Di Lenardo e Pietro Naidon (la musica resiana è patrimonio immateriale dell’UNESCO).
“Siamo qui per parlare della vostra identità, della vosta patria e della vostra lingua”. Ha aperto così l’evento Fontanini, incaricato di portare i saluti della Provincia di Udine a tutti i valresiani. “La lingua valresiana va tutelata, perchè è qualcosa di unico, è una cosa molto antica ed originale. Abbiamo la fortuna di averla qui nella nostra provincia ed è un patrimonio (la musica, il ballo e la lingua) di tutta l’umanità, perchè l’identità e l’amore per il proprio territorio sono fondamentali. I territori della Val Resia sono bellissimi, li ho visitati con molto interesse e, soprattutto, la valle è intatta sotto l’aspetto ecologico. Quelli che cercano posti dove la natura la fa da padrona devono andare in Val Resia. Faccio i complimenti al dottor Longhino per il suo grande lavoro, perchè questo libro parla della vostra storia. La Provincia ha acquistato un po’ di copie e le vuole regalare soprattutto ai cittadini della Val Resia, facciamo questo perchè siamo convinti che certe testimonianze e lavori come quelli di Longhino vadano pubblicati e diffusi, affinchè certe memorie non vadano perdute. Il sindaco Chinese è una persona che ha sempre difeso la vostra lingua e la vostra cultura e sente con forza la sua e la vostra identità”.
Prima delle approfondite spiegazioni sul contenuto del libro e sulla storia della lingua della Val Resia da parte del Presidente Vicario e di Antonio Longhino, e dell’esibizione dei musicisiti, anche il sindaco di Resia Chinese ha portato i suoi saluti, portando al pubblico presente l’impegno dell’attuale amministrazione nel difendere la cultura valresiana: “Ringrazio il Presidente e i presenti. Siamo qui ospiti della Provincia, che sta sparendo. Essere l’unica Regione che sta abolendo le Provincie francamente mi lascia l’amaro in bocca. Presentiamo un lavoro così a Udine, dove ci sono circa 200 famiglie di resiani, che sono ormai sparsi per il mondo. Tragicamente l’anno scorso abbiamo chiuso con 1000 abitanti, siamo dunque scesi sotto la soglia dei mille, dopo essere stati anche più di 4500. Le quattro grosse migrazioni sono state determinate dalla Prima Guerra Mondiale, perchè la valle sembra ben protetta, ma ci sono dei passaggi che hanno fatto sì che così non fosse. Ci siamo comunque tenuti ben radicati nel nostro territorio, attraverso la nostra lingua, e la nostra musica, superando grazie alla nostra testardaggine gli ostacoli della vita. Nonostante le guerre siamo rimasti legati al Friuli, ci sono testimonianze che fanno risalire le prime presenze resiane al 600 a.C., abbiamo vissuto quindi tutte le fasi storiche, siluppando un’identità forte. Cerchiamo in tutti modi di mantenere dura la nostra unicità e peculiarità, cosa sempre più difficile nei tempi che corrono. Come amministrazione comunale stiamo facendo il possibile, dalla mappatura dell’architettura resiana alla richiesta all’UNESCO di far sì che la nostra lingua diventi patrimonio immateriale. Stiamo cercando di fare in modo che le persone che vogliono conoscerci abbiano fonti ben precise per capire la nostra cultura”.