Un tesoretto da 120 milioni, approvata la manovra: alla sanità un terzo dei fondi
Il Consiglio regionale, con il voto della maggioranza, la contrarietà del M5s e l’astensione di Forza Italia, Alternativa popolare, Autonomia responsabile e Giovanni Barillari del Misto, approva la manovra da 120 milioni di euro, il “tesoretto” a disposizione a fine legislatura grazie allo “sconto” ottenuto da Roma alla voce compartecipazione alla finanza pubblica e ratificato dal nuovo patto sui rapporti finanziari tra Stato e Regione. Una manovra straordinaria costruita innanzitutto sul versante delle spese obbligatorie: dai 3,5 milioni per la Protezione civile ai 2,1 per le procedure informatiche in direzione generale, dai 12,7 milioni per il ripristino dei fondi Pac a sostegno di progettazioni già avviate ai 3 milioni per il provveditorato.
Le scelte della giunta riguardano invece soprattutto la sanità (40,1 milioni per la spesa corrente), il sociale (26,4 milioni per il bonus figli, ma anche 4,8 milioni per le politiche di welfare e 1,4 milioni per investimenti nelle case di riposo) e le attività produttive (16,2 milioni complessivi). L’esecutivo ha pensato anche alle infrastrutture (10,3 milioni), all’agricoltura (8), a lavoro e formazione (6,5), all’ambiente (5,3) e a cultura e sport (4,2 milioni).
Ieri è pure stato accolto un emendamento che indirizza 35 milioni per il 2019 a PromoTurismo Fvg per il miglioramento dell’offerta turistica nei territori montani attraverso la messa in sicurezza degli impianti nei poli sciistici. Al Comune di Pontebba sono inoltre destinati 11,5 milioni (500 mila per il 2018, il resto per il 2019) per lo sviluppo della vallata e altri 2 milioni per la demolizione delle caserme Fantina, Zanibon e Bertolotti.
Ma il ddl 252, con puntuale denuncia dei grillini nel corso del dibattito in aula, contiene anche un lungo elenco di poste mirate. Si va dai 25mila euro per i pannolini lavabili ai 120mila per il Consorzio boschi carnici, dai 20mila euro all’Università di Udine per uno studio sulla birra ai 20mila per l’Ana di Cividale. Con varie altre poste infilate negli emendamenti: tra le altre, 25mila euro per l’arredo della sede dell’associazione di volontariato Luincis Val di Gorto, 20mila per un progetto pilota sui foraggi biomassa, 50mila per lo studio dell’Ogs sulla noce di mare, 39mila per la festa della musica ad Azzano.
A scorrere la legge si passa appunto da iniziative di sistema a contributi di portata inferiore. Tra le proposte della giunta il sostegno di 1,8 milioni al Consorzio di sviluppo economico locale dell’area giuliana e stanziamenti per specifici progetti al Comune di Grado (36mila euro), al Villaggio turistico Ge.Tur di Lignano (15mila), ai Comuni di Forni di Sopra (100mila), Tolmezzo (149mila), Tramonti di Sotto (15mila) Pontebba (40mila) e Zuglio (70mila). A firma di Renzo Liva (Pd), relatore unico, gli emendamenti che dirottano 30mila euro al Comune di Azzano Decimo, 45mila alla società cooperativa Vetrina del territorio di Taipana, 100mila euro al Comitato regionale dell’Unione nazionale Pro Loco e 100mila euro per implementare il progetto di micocredito SissiPay.
Ci sono poi i 180mila euro che l’assessore Sara Vito destina alle imprese che intendano acquistare veicoli a metano, a gas, elettrici o ibridi, i 70mila al Comune di Muggia per il collegamento ciclabile tra il porto e la Ciclovia Parenzana Eurovelo8 e, sempre tra gli emendamenti, i 120mila euro per la sperimentazione di interventi innovativi e servizi in rete rivolti alle persone disabili, i 10mila per l’Anvolt di Trieste per la lotta contro i tumori, i 45mila euro ai donatori di sangue del capoluogo regionale per l’acquisto di una autoemoteca. Su iniziativa trasversale Pd-Fi, anche i 360mila euro al Comune di Gorizia per il triennio 2018-2010 per far fronte agli oneri derivanti dalla quota associativa per la partecipazione al Consorzio per lo sviluppo del polo universitario. I lavori del Consiglio riprendono stamattina alle 10 con l’esame del ddl 254 “Omnibus”