Avete una pagina Facebook? Occhio alla truffa
Ormai da molti anni Facebook è divenuto molto più che un semplice annuario digitale; per molti professionisti, aziende e content creators la piattaforma di Zuckerberg è un vero e proprio luogo di lavoro e strumento insostituibile per la promozione di contenuti e prodotti, mediante pagine e gruppi.
Questi strumenti sono molto usati anche da chi vuole semplicemente condividere hobby o passioni e, nel tempo, alcuni utenti sono riusciti a richiamare centinaia di migliaia, o persino milioni, di altri frequentatori del social, facendo crescere le pagine like dopo like.
Proprio i gestori delle pagine più ‘ricche’ di mi piace sono le vittime designate dell’ultima truffa perpetrata sulla piattaforma dell’azienda di Palo Alto. Molti amministratori di pagine Facebook (anche italiani), infatti, si sono visti recapitare via e-mail messaggi, all’apparenza provenienti dal social network, in cui è possibile leggere frasi di questo tenore:
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Per evitare il blocco, puoi appellarti alla nostra decisione compilando il form sottostante. Se non riceveremo risposta entro 24 ore provvederemo alla cancellazione del tuo account.
Il messaggio giunto a molti admin di pagine Facebook
Come facilmente intuibile, si tratta di un classico caso di phishing, ossia una consolidata frode informatica, in cui il malvivente induce l’incauta vittima a fornire i propri dati sensibili, come password o numero di telefono, che verranno successivamente rivenduti o utilizzati per altri fini.
Nel caso in questione, i truffatori, una volta entrati in possesso della password della vittima, la escludono dalla gestione della pagina Facebook, riempendo quest’ultima di link a siti poco affidabili, che permettono ai criminali informatici di guadagnare denaro ogni qualvolta un utente ci clicca sopra. Naturalmente più una pagina è popolare e più ingolosisce i criminali, attirati dalla possibilità di cospicui guadagni.
Dalle indagini effettuate dalla nostra redazione, pare che dietro a questa truffa si nascondano malfattori dell’Est Europa, che operano facendo ‘rimbalzare’ il segnale in diversi Stati, fra cui Corea del Sud e Bahamas, rendendo assai difficile tracciare ‘il segnale’ originale e dunque quasi impossibile una loro precisa identificazione.
Il consiglio per chi dovesse ricevere un messaggio simile è quindi di non fornire alcun dato, ed anzi segnalare la cosa a Facebook. Chi fosse invece incautamente caduto nella trappola, può sporgere denuncia alla polizia postale e segnalare l’accaduto al team di gestione del social network, sperando in una restituzione delle chiavi d’accesso della pagina.
In ogni caso è sempre bene porre molta attenzione a messaggi del genere, in quanto, sebbene a prima vista sembrino autentici, non lo sono, e la regola d’oro è sempre la stessa: mai fornire i propri dati personali, senza prima aver verificato, con grande cura, la fonte da cui proviene la richiesta.