I contributi regionali per far rinascere il distretto della sedia a San Giovanni al Natisone
«Il futuro della manifattura è qui e non all’estero». Ulderico Musig, titolare dell’azienda Palma di San Giovanni al Natisone, insieme ad altri 28 capitani d’industria vuole riqualificare i capannoni per dare nuova vita al distretto della sedia. Ieri l’imprenditore ha accolto nella propria impresa l’assessore regionale alla pianificazione Mariagrazia Santoro e il sindaco di San Giovanni al Natisone, Valter Braida. Le sue convinzioni nascono da ciò che riesce a produrre: un milione di sedie all’anno, un fatturato cresciuto del 10 per cento rispetto all’anno precedente e clienti molto importanti tra cui lo chef Cannavacciuolo che ha scelto l’azienda friulana per arredare con le sedute il ristorante sul lago d’Orta.
La Regione recentemente ha stanziato complessivamente 5,4 milioni di euro che andranno a coprire quasi tutte le 89 domande pervenute dal Triangolo per la riqualificazione, manutenzione, demolizione ed eventuale bonifica dei capannoni industriali. L’obiettivo è rilanciare una delle zone industriale che più ha sentito la crisi. La ricaduta economica a San Giovanni al Natisone sarà pari a un milione e 600 mila euro. L’assessore regionale Santoro spiega l’operazione: «Il bando è stato un esperimento che ha avuto largo successo. Ha intercettato un’esigenza molto sentita nel territorio. Sarebbe il caso di ripeterlo anche in altre zone del Friuli per altri settori. Nel distretto della sedia ci sono realtà spettacolari che producono eccellenze. Dobbiamo trovare il modo di rilanciare questo marchio di qualità».
«Le potenzialità sono incredibili. Bisogna solamente sfruttarle», aggiunge il sindaco Valter Braida che intravede nella demolizione di alcuni capannoni ormai fatiscenti delle possibilità di sviluppo per il centro del paese. Saranno abbattuti i frabbricati della Natison Scavi e quello della Costantini Pietro, inutilizzati e che causano gravi costi in tasse, la speranza è che lo spazio liberato venga utilizzato da nuovi investitori, permettendo contemporaneamente ai titolari dei due edifici di risparmiarsi una spesa inutile.