Dignano, la nuova variante sta distruggendo gli edifici circostanti
Non sta passando inosservato il proseguio dei lavori per la variante di Dignano. Franca Pradetto e Aureliano Del Fabbro proprietari di una casa proprio vicino al cantiere, stanno vedendo allargarsi sempre di più le crepe sui muri della loro abitazione, ristrutturata e resa antisismica trent’anni fa. Lesioni sempre più evidenti, tanto da spingere i proprietari a rivolgersi al tribunale per chiedere un accertamento tecnico preventivo. Manca, infatti, l’indagine geologica del terreno sul quale sorge la casa, la cui composizione sarebbe tale da propagare e amplificare le vibrazioni causate dai lavori, tali da provocare veri e propri mini terremoti.
Anche questa mattina, non appena sono iniziate le operazioni di perforazione, sulla scarpata antistante l’abitazione, i proprietari hanno avvertito forti vibrazioni. Hanno quindi chiamato i carabinieri della stazione di San Daniele e il tecnico comunale Andrea Mecchia. “Il progetto esecutivo – spiega Franca – non è ancora stato approvato e i lavori in corso non sono previsti dal progetto definitivo che prevedeva altri tipi di consolidamento. In pratica non si sa in base a quale elaborato stiano procedendo. E Intanto rischiamo di restare senza casa”.
Per altro, sul tavolo della Procura di Udine c’è già l’esposto presentato a inizio marzo dall’allora onorevole Serena Pellegrino, nella quale si chiedeva ai magistrati di valutare se la realizzazione del progetto prefiguri la fattispecie del reato di disastro ambientale, “a causa dell’alterazione irreversibile dell’equilibrio dell’ecosistema sul quale l’opera andrà ad interferire e all’ esposizione di un elevato numero di persone al pericolo di pregiudizio della pubblica incolumità”.