5 nuove centraline idroelettriche sull’Isonzo?
In occasione della giornata mondiale dell’acqua (World Water Day, indetta dall’UNESCO), che si celebra ogni 22 marzo, le associazioni riunite nel gruppo “Salviamo l’Isonzo” hanno manifestato a Gorizia contro lo sfruttamento idroelettrico del fiume transfrontaliero. I progetti per ben cinque nuove centraline destano infatti preoccupazione. A fronte di produzioni irrisorie di energia elettrica, le centraline andranno ad intaccare la funzionalità del sistema fluviale, considerando gli effetti cumulati in un tratto di fiume già fortemente infrastrutturato. Non sono inoltre da sottovalutare gli impatti ambientali locali prodotti direttamente o indirettamente da questi impianti, come ad esempio sversamenti di sostanze nocive piuttosto che una riduzione e modifica delle portate d’acqua.
È proprio dell’altro ieri la notizia di uno sversamento significativo di olio nell’Isonzo che parrebbe essere stato rilasciato accidentalmente dalla centralina vicina alla traversa del ponte IX Agosto a Gorizia.
E non dimentichiamo il rilascio di tonnellate di sedimenti derivanti dallo svuotamento del bacino di Santa Lucia/Most na Soči, che qualche mese fa ha messo a rischio la riproduzione di specie ittiche tutelate come la trota marmorata.
Il gruppo “Salviamo l’Isonzo” rilancia un appello affinché il fiume venga gestito in maniera unitaria attraverso un unico piano di gestione transfrontaliero, ed affinché tale gestione si conformi ai principi di sostenibilità ambientale imposti dalla normativa comunitaria.
Associazione Ambientalista Eugenio Rosmann
Associazione Fiume Isonzo
Legambiente Gorizia
Legambiente Monfalcone
Ohranimo Sočo