I Comelli di Nimis Benemeriti della Viticoltura
Sarà Paolo Comelli, titolare con il papà Alessandro ed i fratelli Enrico e Francesco dell’Azienda Agricola “i Comelli” di Nimis, a ritirare domenica, nel corso della giornata inaugurale di Vinitaly 2018, il premio “Benemeriti della Vitivinicoltura Italiana” intitolato dallo scorso anno all’ideatore di Vinitaly, Angelo Betti.
Già Premio Cangrande (e al celebre condottiero scaligero è ancora dedicata l’ambita medaglia) il prestigioso riconoscimento viene assegnato dal 1973 su indicazione degli Assessorati regionali all’agricoltura, che segnalano alla Fiera di Verona coloro che, con la propria attività professionale o imprenditoriale, abbiano contribuito e sostenuto il progresso qualitativo della produzione viticola ed enologica della propria regione e del proprio Paese.
“Sono felice ed emozionato – commenta Paolo Comelli – per questo premio, che ricompensa i sacrifici e l’impegno di almeno due generazioni. Ringrazio la Regione per aver pensato alla nostra azienda, ma in primis, insieme ai miei fratelli ringrazio mio padre che ha avuto già 40 anni orsono – negli anni del post-terremoto – il sogno di un’integrazione tra attività agricola, ospitalità e valorizzazione del territorio.”
Un sogno che si è trasformato in un’azienda modello, fiore all’occhiello del territorio in cui opera: oltre ad essere tra le più significative tra quelle produttrici del Ramandolo DOCG, nella moderna cantina costruita alle pendici del monte Bernadia tra il 2006 ed il 2010, dal 1996 ospita nella storica casa di famiglia ristrutturata dopo il terremoto un complesso agrituristico con ristorazione e alloggio.
L’Azienda (il nome al plurale, “i Comelli”, rispecchia una scelta chiara, quella di essere al tempo stesso famiglia e squadra) può contare su 40 ettari di proprietà (13,5 quelli vitati) con un piccolo allevamento, orto e frutteto in funzione delle esigenze dell’agriturismo. Oltre ai soci, occupa stabilmente nove tra dipendenti e collaboratori; la produzione vinicola annua è di 50 mila bottiglie, un terzo di Ramandolo DOCG ed il resto di vini DOC Friuli Colli Orientali.
Nato e cresciuto in azienda, Paolo Comelli ha conseguito nel 1994 il diploma di Perito Agrario Specializzato in Viticoltura ed Enologia (votazione 56/60) presso l’Istituto Agrario Statale “Paolino d’Aquileia” di Cividale del Friuli. Ha completato la sua formazione con stage in Toscana (Castello di Ama) e in Sudafrica (Meerlust Estate, Stellenbosch), un diploma di Sommelier AIS e corsi post-diploma di approfondimento e specializzazione in Marketing aziendale, viticoltura e enologia. Nel 1997 – a soli 22 anni – diventa presidente del Consorzio Tutela del Ramandolo, che nel 2001 consegue la Denominazione di Origine Controllata e Garantita (prima in Friuli Venezia Giulia). Guiderà il Consorzio fino al 2006 e poi di nuovo dal 2008 al 2009, quando porterà a compimento il progetto di fusione con il Consorzio Colli Orientali.
Senza mai perdere di vista l’attività aziendale – è lui a pieno titolo l’enologo de “I Comelli” – si impegna nel sociale: dal 1999 al 2005 e poi ancora dal 2011 è consigliere del Torre Natisone GAL; nel 2009-10 è Assessore allo sport, ambiente e turismo del comune di Nimis; tra il 2010 ed il 2013 è ideatore e organizzatore di “LiberoSport Emozione e Natura”, manifestazione ludico-sportiva che vuole valorizza oltre a quelle eno-gastronomiche le risorse ambientali delle terre del Ramandolo. Dal 2007 porta avanti, con un gruppo di ex-compagni di scuola, il progetto “Diamo un taglio alla sete”: un vino “solidale” grazie al quale vengono realizzati in Kenya pozzi d’acqua potabile.