Berulsconi a Porzus: “La gente mi dice che di fronte ai 5 Stelle si sente come gli ebrei al primo apparire di Hitler”
Silvio Berlusconi sceglie Porzus per lanciare il suo messaggio per il 25 aprile. Il leader di Forza Italia, durante il suo tour elettorale in vista delle regionali del Friuli Venezia Giulia di domenica prossima, ha fatto tappa nel piccolo centro dove tra il 7 e il 18 febbraio del 1945 si è consumato un eccidio che è costato la vita a 17 partigiani della brigata Osoppo (di orientamento cattolico, laico e socialista) da parte di un commando di altri partigiani appartenenti al Partito Comunista italiano.
Il Cavaliere nel suo intervento ha usato parole che incitano ad una pacificazione nazionale sempre più necessaria per la crescita del Paese: “Sono passati due anni da quando io ebbi occasione di celebrare un altro 25 aprile ad Onna, due volte martire, prima durante la guerra e poi del terremoto. Quel giorno a Onna nel rendere omaggio alle vittime espressi un auspicio, oggi più attuale che mai, di una pacificazione nazionale che faccia del 25 aprile la festa di tutti, una delle basi della nostra identità nazionale. I valori che spinsero tanti giovani allora sono alla base dei valori che, al di là dei conflitti necessari nella democrazia, sono alla base di una convivenza civile di uno stato civile e democratico”. Berlusconi ha poi sottolineato il valore della Resistenza affermando che “come il Risorgimento è una delle basi della nostra identità nazionale”. Inevitabile un passaggio che riguarda la politica attuale: “Siamo in una stagione confusa della politica in cui l’Italia è frammentata e divisa. Fondamentale oggi è recuperare un’unità di valori. Il linguaggio della politica non dovrebbe mai assumere toni livorosi e aggressivi verso l’avversario che non deve diventare un nemico. Odio veti e preclusioni verso chi rappresenta un consenso democratico non sono nello spirito del 25 aprile”. A questo punto il Cavaliere ha parlato anche della soluzione del “rebus governo”: “Tutte le forze politiche hanno il dovere di essere responsabili nel linguaggio e nei comportamenti. Calcolo e opportunità politica non può portare a disgregare convivenza democratica. Tutti noi siamo oggi impegnati in questo, a cercare una soluzione alla crisi politica, che non può tollerare veti preclusioni ma sia soluzione rispettosa a voto espresso italiani”. Infine una stoccata al Movimento Cinque Stelle: “Sta succedendo qualcosa in Italia di davvero pericoloso. L’altro giorno ho chiesto ad alcune persone a cui stavo dando una mano: ’come vi sentite di fronte al comportamento di questa formazione politica, di questo movimento che non si può definire un partito democratico?’ Mi hanno risposto che si sentono come gli ebrei al primo apparire di Hitler”.