Alla scoperta dei candidati a Sindaco di Udine, Valcic (Patto per Udine): “Tornìn a jessi Udin”
Patto per Udine, la lista autonomista che sostiene il candidato sindaco Andrea Valcic, Il giornalista e figura intellettuale assai nota in città, si presenta compatta e con un ambizioso progetto alle spalle: tornare a fare di Udine una grande città.
Cosa l’ha spinto a “mostra le muse”?
“L’urgenza di offrire alla città una amministrazione efficiente, non arrogante e vicina al cittadino e alle categorie sociali, per riportare Udine ad una capacità di costruire un futuro di opportunità e relazioni sociali e morali di qualità e benessere”.
Torniamo a essere Udine – Tornìn a jessi Udin, è questo lo slogan del Patto per Udine.
“Vuole essere il viatico di un recupero della migliore città vissuta dai cittadini udinesi prima dell’ultimo decennio, guardando avanti verso le occasioni di crescita in un contesto di proficue e paritarie relazioni con le realtà friulane di Pordenone e Gorizia, e con tutto il Friuli. Il capoluogo friulano è in forte declino nell’ultimo decennio, riscontrando una incapacità da parte dell’ultima amministrazione di farsi supportare adeguatamente, a differenza di Trieste, dalle giunte regionali prima di Tondo e poi di Serracchiani, subendo inoltre la privazione di quel territorio di riferimento primario che era la provincia di Udine e annacquandosi in una Uti che la carica di incombenze diverse dalla necessità della città”.
Innovativa è la vostra nuova visione di mobilità della città imperniata sul progetto di una linea di tram elettrico che colleghi la stazione dei treni al polo universitario dei Rizzi attraversando il centro storico.
“Tale soluzione, oltre ad offrire un trasporto cittadino non inquinante, confortevole e veloce, contribuirebbe ad una rigenerazione del centro città come una colonna vertebrale a sostegno di un nuovo e pratico modo di vivere la città per i residenti, gli studenti e le attività commerciali”.
Una priorità per il Patto per Udine è il tema della partecipazione dei cittadini alle scelte della città.
“Attraverso lo strumento delle consulte, dei progetti dal basso e dai referendum consultivi vogliamo dare un supporto anche alle periferie e ai borghi della città”.
Altro tema è quello inerente è quello della ridefinizione degli spazi cittadini.
“Prima cosa essenziale è lo stop al consumo del suolo e la forte necessità di recuperare le aree dismesse, militari o produttive, sia in città che nelle aree verdi periferiche. Tra le istanze del programma ricordo, inoltre, il potenziamento dei parcheggi scambiatori, la creazione di un tavolo di concertazione con RFI per nuovi e veloci collegamenti ferroviari dalla città verso Milano e Roma e una continuità di percorso tra le piste ciclabili. Nella nostra strategia rientra anche il centro storico con la ridefinizione di via MercatoVecchio e Piazza Primo Maggio. Se il primo deve riacquistare ruolo e vocazione per viverci, produrre e offrire servizi, il secondo deve trasformarsi in polmone verde per la città al fine di accogliere al meglio anziani, bambini e sportivi”.
Udine deve anche sfruttare le su potenzialità culturali.
“Udine è il centro di un Friuli ricco di comunità e lingue diverse dalle quali trarre opportunità di sviluppo e crescita culturale ed economica”.