Vincenzo Martines si prepara al ballottaggio: “Guardiamo al futuro di Udine, un voto per noi è un voto in positivo”
Il 13 maggio gli udinesi saranno nuovamente chiamati alle urne per il turno di ballottaggio: si preannuncia un serrato testa a testa fra il candidato del centrosinistra, Vincenzo Martines, e l’ex Presidente della Provincia di Udine, Pietro Fontanini, sostenuto dalla Lega e dalla coalizione di centrodestra.
In vista del voto abbiamo intervistato il candidato Sindaco Vincenzo Martines.
Le Comunali del 29 aprile hanno risentito dell’influenza delle elezioni regionali, ed a Udine si sono visti tutti i principali leader politici. Ora sarà una partita secca fra Lei e Fontanini. Si aspettava di arrivare al ballottaggio? E cosa cambierà rispetto al primo turno?
Mi aspettavo di arrivare al ballottaggio poiché, in questi mesi di campagna elettorale, ho riscontrato molto entusiasmo e grande interesse per il programma proposto ed il lavoro che abbiamo fatto insieme a tutti i volontari ed i sostenitori.
Visto il delicato momento politico, le elezioni regionali del Friuli – Venezia Giulia hanno assunto un valore nazionale e la presenza, quasi costante, di Salvini e Fedriga ha sicuramente influenzato anche il voto a Udine. Ora, però, siamo finalmente liberi da questo tipo di influenze ed in città si parlerà, finalmente, della città e delle sue reali esigenze. Io e Fontanini abbiamo due visioni diverse di Udine, e spetterà agli elettori scegliere per il bene della loro casa.
Io sono convinto di poter fare un gran lavoro, e la differenza di voti emersa al primo turno è assolutamente recuperabile: basterà spiegare ai cittadini quali sono i nostri progetti per il futuro, e far emergere le differenze che ci separano dal nostro avversario.
L’ago della bilancia del ballottaggio potrebbe essere il bacino di voti delle liste di Bertossi e del MoVimento 5 stelle. Su quali punti pensa possa essere possibile un’intesa con queste forze?
Ognuna di queste liste, ed anche quella di Valcic, ha dei punti in comune con noi e che possono essere sovrapposti al lavoro che intendo fare. Da qui deve partire il dialogo: spiegherò quali sono le scelte che possiamo condividere e quali sono i possibili spazi di convergenza. A partire da questo valuteremo se sarà possibile instaurare una collaborazione e quanto stretta potrà essere la stessa.
Fontanini ha criticato la data del voto: quella del 29 per la concomitanza con il ponte di fine aprile e quella del 13 maggio per la sovrapposizione con l’adunata degli Alpini. Secondo Lei quanto, questo fattore, ha inciso sul voto e sull’affluenza alle urne?
Queste situazioni penalizzano entrambi in egual misura: esattamente come il “campo pesante” in una partita di calcio. Molti erano in vacanza il 29 aprile e altri ci andranno a maggio, è normale ed incide sull’elettorato di ogni candidato, inoltre, pensare che tutti gli Alpini votino per Fontanini mi sembra quantomeno esagerato.
Ad ogni modo, credo che gli udinesi abbiamo voglia di partecipare e di scegliere, quindi noi dobbiamo confrontarci sui programmi e sulle cose da fare, non su queste polemiche. La mia squadra è composta da udinesi veri, che vivono la città e che hanno il supporto dei cittadini: lo abbiamo dimostrato sul campo e faremo valere queste qualità sino al 13 di maggio.
In conclusione, un messaggio per chi non ha votato e per tutti gli indecisi: perché votare Enzo Martines?
Abbiamo un programma valido e daremo soluzioni concrete ai problemi della città, come, ad esempio, quelli relativi alla viabilità e all’immigrazione.
Noi, però, siamo udinesi che guardano al futuro: non ci accontentiamo solo di risolvere i piccoli problemi e coprire le buche per le strade, vogliamo una Udine che possa guardare avanti e che non rimanga ancorata al passato. Il nostro vuole essere un voto in positivo.