Udine, Ugo Falcone spiega quel braccio galeotto: “Sono stato coinvolto in una gogna mediatica. Era tifo da stadio, non saluto romano”
“Udine, rialzati!”, un grido che Ugo Falcone, rappresentante cittadino di Fratelli d’Italia e candidato consigliere, ha scandito assieme a Pierluigi Mezzini, neo consigliere per la Lega nel “Salone del popolo” a palazzo d’Aronco. Ma più che il coro da stadio a costargli caro è stato un braccio teso galeotto, tacciato da molti come saluto romano rievocante al fascismo.
“Sono stato coinvolto in una gogna mediatica. Ritengo urgente e necessario precisare che con la mia gestualità, ripresa nel video di cui tanto si sta discutendo in queste ore, non ho mai voluto fare il “saluto romano”: era tifo tipicamente da stadio, condiviso con altri amici, che peraltro culminava con il gesto di vittoria delle due dita a “V”. Mi dispiace per ciò che è accaduto, lontano dalla mia volontà, e ringrazio tutti coloro che in queste ore, a vario titolo, hanno compreso che le mie reali intenzioni non erano quelle per cui da stamattina vengo accusato”.