Non si facevano solo semplici massaggi, condannata cinese a San Giovanni al Natisone
Andirivieni sospetti in uno stabilimento massaggi di viale Trieste a San Giovanni al Natisone, che nel 2015 aveva fatto scattare una lunga serie di indagini. La Guardia di Finanza ha alla fine aperto un fascicolo a carico di Ye Quilian, che proponeva massaggi tradizionali a 30 euro, con eventuale happy ending con un extra di 20. La donna, che è stata accusata di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, ieri è stata condannata a un anno e sei mesi di reclusione, pena sospesa, più 200 euro di multa. Sono stati gli stessi clienti a fornire le indicazioni ai militari delle Fiamme gialle: molti hanno ammesso di aver subito un trattamento “particolare” che si era concluso con un massaggio a luci rosse. Stando alla versione fornita dai clienti, la prestazione hot era stata proposta in cabina o, in alcuni casi, era stata effettuata senza che fosse preventivamente concordata. In ogni caso, l’extra ammontava a 20 o 30 euro al massimo e, al termine della prestazione, il cliente pagava alla cassa per poi andarsene con regolare ricevuta fiscale.Non esclude l’opportunità di appellare la sentenza, una volta approfondite le motivazioni, il difensore di fiducia di Ye Quilan, l’avvocato Egle Comisso, che però ha precisato che già a maggio del 2015 la dipendente del centro cui venivano attribuiti i massaggi a luci rosse era stata licenziata e che, a settembre dello stesso anno, la titolare aveva avviato le pratiche per chiudere lo stesso centro.