L’opinione dell’UCID al convegno all’Università di Udine su lavoro del futuro
Un plauso agli organizzatori dell’AICA con il presidente del Triveneto Antonio Piva, all’ AEIT FVG, con il presidente Fulvio Sbroiavacca, all’Ordine degli Ingegneri con il presidente Stefano Guatti, alla confindustria Udine con il V. Presidente Fabrizio Catellan all’UCID FVG con il Presidente Roberto Gerin, alla CNA, con il presidente zona Udine Luca Tropina, alla CONFAPI con la direttrice Lucia Cristina Piu, al Collegio dei Periti Industriali con il presidente Sergio Comisso, all’USR FVG con il dirigente Igor Giacomini, e all’ UNIVERSITA’ di UDINE, che ospitava l’evento con i molti professori presenti, presieduti dal Magnifico Rettore Alberto De Toni.
Davanti ad una interessata platea di studenti, giovani imprenditori, dirigenti professionisti e studiosi della materia all’ordine del giorno è andato in onda uno splendido convegno.
Il Magnifico rettore Alberto De Toni, il Prof. Camussone della SDA di Bocconi, il V. Presidente di AICA Lamborghini con tutti gli altri protagonisti di questo incontro hanno dato luogo a tavole rotonde tematiche dove innovazione sviluppo, nuove competenze e flessibilità sono stati i campi tematici di approfondimento.
Nella discussione finale si è posta attenzione all’elemento più centrale del seminario e cioè se lavoro ci sarà ancora o saremo sostituiti dalle macchine. Dal dibattito è emerso che se anche scompariranno quei lavori di routine sia di fabbrica che di ufficio si creeranno nuove professionalità e skills. Il numero dei nuovi posti di lavoro sarà oltre 2 milioni di unità e, soprattutto, l’uomo e il lavoro continueranno a svolgere un “duo” indissolubile perchè è il lavoro che preserva la dignità umana in tutte le sue esplicazioni e sfaccettature.
La quarta rivoluzione industriale digitale porterà con sè una serie di comportamenti virtuosi a beneficio di tutta la comunità; di ciò gli esperti ne sono fiduciosi.
L’intelligenza artificale, the The Internet of Things (le macchine che parlano tra loro e si collegano), e i processi integrati cambieranno il mondo del lavoro e i fattori tecnologici e demografici influenzeranno profondamente l’evoluzione del modo di lavorare e quindi “mercato” del lavoro.
Il problem solving rimarrà la soft skill più ricercata, e diventeranno più importanti il pensiero critico e la creatività, lo Smart Manufacturing, l’innovazione digitale nei processi dell’industria.
A questo punto come conciliare il progresso e il bene comune con questi cambiamenti?
Ebbene, se la “Caritas in veritate” di Benedetto XVI diceva che “l’economia ha bisogno dell’etica amica delle persona “ , se la “laudato si” di papa Francesco riferiva che questione umana deve trovare un equilibrio con la questione ambientale e chi ama l’uomo rispetta l’ambiente, allora, anche il recente documento del Vaticano della dottrina della Fede restituisce una dimensione etica all’economia e alla finanza.
Anche le “Oeconomicae et pecuniariae quaestiones”, questo è il titolo dell’opera, nella sostanza, sottolinea che lo Sviluppo umano deve rimanere integro e il lavoro, malgrado si evolva nelle sue dinamiche di progresso, deve mantenere la sua dignità, e non trasformarsi mai in un mero mezzo di scambio;
Start up, imprese 4.0, cooworking, smart company hanno in comune la partecipazione in un concetto di razionalità cooperativa per creare valore per creare sviluppo e reciprocità.
ciò contro la razionalità individuale del massimo profitto e contro la logica dell’uomo economicus che guarda solo al suo tornaconto.
Roberto Omenetto, presidente UCID Udine