A Manzano Lidia Driutti torna in campo: “Con Iacumin decrescita economica, calo dell’istruzione e poche opere pubbliche”
A Manzano, Lidia Driutti ha scelto di tornare in campo. A un anno dalle elezioni comunali, l’ex sindaco, il cui percorso si è interrotto per un commissariamento, non sembra essere soddisfatta dell’operato del suo successore, ovvero Mauro Iacumin, e ha quindi scelto di riscendere in politica: “Io ci sono. Non so ancora in quale ruolo. Non di sicuro da sola, perché per vincere bisogna aver un gruppo alle spalle che ti appoggia. D’altronde lo scenario è vario e confuso”. L’accusa principale riguarda gli invesimenti, considerati troppo scarsi, con una decrescita dell’azienda manifatturiera.
C’è insoddisfazione da parte della Driutti anche per quanto riguarda opere pubbliche ed istruzione: “Con un paio di fognature nuove non si riesce ad attrarre nuovi imprenditori. Poco prima della fine imprevista del mio mandato avevo coinvolto alcune aziende per creare una nuova catena di produzione nel settore della bioedilizia. Si sarebbe potuto innescare un dialogo che avrebbe coinvolto nuove realtà produttive, dal legno alla casa. Avevamo creato solide basi per aumentare la qualità della scuola e creare un polo di formazione. Oggi assistiamo a una perdita di iscritti. E, si sa, gli studenti portano con sé le famiglie. Per non parlare della mancanza di strutture in città. Quanto sta accadendo con l’aula magna ancora chiusa a un anno e mezzo dalla chiusura dei lavori è inaccettabile”.