A Sutrio tra i monti della Carnia una festa golosa per celebrare i Cjarsòns, i ravioli della tradizione
10 ricette, 10 paesi, 10 modi di interpretare i Cjarsons. Domenica 3 giugno le vie di Sutrio (Udine) si trasformeranno in un girone per golosi: passeggiando fra le 10 isole di degustazione allestite negli angoli più caratteristici del borgo friulano, si potranno gustare i sapori inconsueti di questa pietanza e conoscere le diverse anime che caratterizzano un cibo d’origine sicuramente povera, ma complesso e ricco d’ingredienti quanto un piatto di alta ristorazione. Dieci le località della Carnia che saranno coinvolte in questa manifestazione dove il pubblico potrà degustare questo raviolo dagli innumerevoli gusti e forme
CUCINA POVERA – Piatto “povero” tramandato di generazione in generazione, la cui preparazione era soprattutto compito delle donne. Ogni massaia ancora oggi ha la propria, utilizzando al meglio la dispensa e abbinando alle spezie ingredienti freschissimi quali mele, patate, spinaci, uvetta, mentuccia, erbe primaverili. Tocco finale, il condimento: una semplice spolverata di scuete fumade (ricotta affumicata) e ont (burro fuso). Preparare questi ravioli speciali in molte occasioni era un rito ed un momento di aggregazione nel quale bambini, donne ed anziani contribuivano alla riuscita del piatto, ognuno con un proprio ruolo.
STORIA E LEGGENDA – Un’antica leggenda della Carnia racconta che un giorno di tanto tempo fa il Guriùt, un folletto molto goloso, fu sorpreso dalla padrona di casa a rubare la panna che affiorava dal latte appena munto. Il folletto, forse pentito, decise di risarcire la donna insegnandole la ricetta dei cjarsòns, i ravioli simbolo della Carnia, il cui ripieno varia non solo da paese a paese ma anche da famiglia a famiglia. In realtà, l’origine di questo che è il piatto carnico più tipico è legata ai cramârs, i venditori ambulanti di spezie che, dal ‘700, attraversavano a piedi le Alpi per vendere nei paesi germanici la loro preziosa ed esotica mercanzia acquistata a Venezia e riposta nella crassigne, una sorta di piccola cassettiera di legno che portavano a mo’ di zaino sulle spalle. Quando tornavano a casa, era festa grande e le donne preparavano i cjarsons, agnolotti di pasta di patate con ripieno a base di ricotta impastata con una ricchissima varietà di ingredienti: spezie, frutta secca, uva sultanina, aromi orientali, erbe aromatiche…quanto insomma rimaneva sul fondo dei cassetti della crassigne. Ovviamente, gli ingredienti variavano di volta in volta, di anno in anno, di casa in casa.