ROBE DI CAMPO IN FVG – SOLE VERDE Momenti Montasio, momenti di rilancio
Le idee e i progetti di Marina Cavedon
di Adriano Del Fabro
Il Consorzio del Montasio Dop ha deciso di affrontare seriamente la questione del rilancio del formaggio prodotto in Friuli VG e in Veneto. Un’azione che non può più attendere visto l’andamento delle vendite di questi ultimi anni (comunicati dal Consorzio stesso) dove, dalle 948mila forme prodotte nel 2014, si è passati alle 795mila del 2017. Serve, allora, una scossa decisa e una nuova strategia che, dal gennaio del 2018, è stata messa nelle mani del nuovo responsabile marketing, Marina Cavedon. Una cinquantatreenne laureata a Venezia, in Economia e commercio, ex commercialista e imprenditrice di successo nell’ambito dei ricambi auto e camion. Nata a Treviso, ma con una vita personale e professionale trascorsa tra Veneto e Friuli VG e, dunque, profonda conoscitrice delle due realtà regionali, produttive, geografiche e culturali. Con un curriculum selezionato dal Consorzio, proprio per questo, forse.
«Prima d’ora, non ho mai lavorato nel settore del food – ci racconta Cavedon – perciò ho dedicato la parte iniziale della mia consulenza consortile a conoscere il prodotto e i soci per poter impostare una nuova strategia di rilancio. La cosa è abbastanza ovvia: se non c’è il prodotto, qualsiasi politica di marketing venga attuata è destinata a non sortire risultati positivi. Inoltre, la compagine sociale è alquanto diversificata per logistica (divisa tra Friuli VG e Veneto) e dimensioni (ci sono le piccole realtà produttive e le grandi imprese private e quelle cooperative) ed è necessario, di conseguenza, trovare delle proposte e delle soluzioni che vadano bene almeno alla maggior parte dei 60 soci».
Che prodotto è oggi il Montasio Dop nel vissuto di chi lo fa e di chi lo consuma?
Il consumatore vuole acquistare formaggi freschi e pronti all’uso. Il Montasio Dop, invece, è un formaggio che non può essere commercializzato prima dei 60 giorni di stagionatura e si propone anche nella versione mezzano, vecchio e stravecchio. Inoltre, solo raramente viene proposto con pezzature diverse dalle classiche forme che hanno un peso di 5-6 chili ciascuna e fuori dallo spazio di consumo del fine pasto. Non è un caso, conseguentemente, che il Montasio Dop venga consumato, per oltre l’85% della quantità prodotta annualmente, dai friulani e dai veneti.
Dunque?
Dal punto di vista del prodotto, probabilmente, serve un qualche ripensamento sulle proposte commerciali. Dobbiamo lavorare di più sul prodotto porzionato e confezionato (anche a cubetti o grattugiato), in pesi e misure più gradite dal consumatore (abbiamo appena presentato al Cibus di Parma la linea di prodotti monoporzione Stick e Snack). Lo stravecchio deve essere valorizzato, poiché, penso, abbia anch’esso un suo mercato, magari puntando su una sorta di qualità ”gold”. Si dovrà curare un po’ meglio pure la questione della crosta che, al momento, spesso viene giudicata (e classificata) come non edibile in presenza di un disciplinare che non prevede la non edibilità.
Serve anche un cambio dell’immagine?
Decisamente. Dobbiamo stimolare ulteriormente la crescita della qualità del prodotto, valorizzare la certificazione (“buono e sicuro”), agganciare consumatori di valore (di conseguenza, credo, si creerà maggior valore anche per i produttori) e proporre il consumo del Montasio Dop in tutti i momenti del giorno: durante le pause di lavoro, i pranzi, le cene, i momenti di svago e sport… Proprio per questo, la nuova campagna promozionale che stiamo avviando si chiama: “Momenti Montasio”.
Da dove partire?
Abbiamo già iniziato a entrare nelle scuole del Friuli VG e del Veneto dove, da poco, sono stati organizzati una serie di incontri (una decina) con i ragazzi. L’obiettivo era quello di far conoscere il formaggio agli studenti degli Istituti alberghieri e di agraria, futuri consumatori “evoluti” del Montasio Dop. Ne abbiamo incontrati circa un migliaio delle province di Udine, Gorizia, Pordenone, Venezia e Treviso. Sarà un’esperienza da replicare e ampliare anche nei prossimi mesi visto che stiamo predisponendo un piano triennale di promozione.
E poi?
Con la nuova campagna, che avrà a disposizione un budget di circa 1 milione di euro, saremo presenti in alcune importanti fiere del food italiane e manifestazioni regionali di richiamo. Stiamo rinnovando il sito e saremo maggiormente attivi sui social. Il primo target da coinvolgere è quello dei consumatori delle regioni limitrofe (Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, in particolare) e, poi, espanderemo l’area d’azione. A proposito, abbiamo partecipato a nuovi Bandi progettuali per essere presenti in operazioni di promozione dell’”Aperitivo italiano”, verso Canada e Stati Uniti, in abbinata con il Prosecco e altri prodotti italiani certificati. Tutti progetti e percorsi di rilancio che dovranno essere discussi e condivisi dai soci, nell’arco delle prossime settimane. Una sfida, per me, molto stimolante che sto affrontando con passione e slancio
nella foto Marina Cavedon
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