Ciclovie presso il Forte di Osoppo: gli esiti del convegno sulla mobilità dolce
Dopo due incontri svolti rispettivamente ad Ospedaletto di Gemona nel 2016 e a Venzone nel 2017, si è svolto anche quest’anno nella suggestiva cornice del forte di Osoppo l’annuale appuntamento organizzato dal Circolo Legambiente del Gemonese insieme alla associazione FIAB di Udine dedicato al tema delle ciclovie e, più in generale, della mobilità dolce.
Il titolo di quest’anno era «La bicicletta incontra il treno» a sottolineare oltre all’importanza della prossima riapertura della linea ferroviaria Gemona-Sacile anche la necessaria sinergia che deve realizzarsi nello sviluppo delle piste ciclabili del territorio e come questi due elementi, coordinati tra di loro, possono portare oltre ad uno sviluppo turistico dei territori attraversati anche un sostanziale mutamento dei quotidiani comportamenti in materia di mobilità sostenibile.
All’incontro erano presenti e sono intervenuti, oltre ai rappresentanti delle associazioni organizzatrici, molti amministratori ed operatori economici del territorio e, quali rappresentanti della Regione, gli assessori Barbara Zilli e Graziano Pizzimenti.
All’esito del proficuo confronto e del dibattito intervenuto come associazioni organizzatrici vogliamo riaffermare e ribadire le seguenti conclusioni, peraltro condivise in varie occasioni con molte altre associazioni che si battono sul territorio per una miglior fruibilità dello stesso secondo una logica di mobilità dolce
Anzitutto si ritiene necessario dare piena e pronta applicazione della nuova legge regionale in materia di mobilità ciclistica, legge n.8 del 23.02.2018, approvata con il voto favorevole di tutte le forze politiche allora presenti, ed in particolare si sottolineano i seguenti punti qualificanti:
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visto l’art. 7 della legge citata relativo alla pianificazione delle reti ciclabili e in particolare viste le quattro direttrici prioritarie ivi individuate (Alpe Adria, Adriatica, Pedemontana e del Tagliamento), si ritiene fondamentale che insieme alle procedure da prontamente attivare per la realizzazione entro un anno del Piano Regionale della Mobilità Ciclistica si tenga conto che il completamento di alcune di queste direttrici, peraltro iniziate in alcuni casi da oltre 10 anni, non può e non deve subire rallentamenti ma che anzi vanno prontamente individuate e rimosse le cause che ancora pregiudicano il completamento di tali direttrici prioritarie.
In particolare in relazione a ciascuna di tali direttrici ed in conformità a quanto stabilito dall’art.15 della legge in tema di interventi prioritari, si rappresentano le seguenti criticità così come emerse nel corso del dibattito:
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FVG 1 Alpe Adria: a fronte della consistente campagna pubblicitaria che la promuove ed anche in forza dell’innegabile successo che sta ottenendo in chiave cicloturistica risultano non più giustificabili i rallentamenti e i continui differimenti che rinviano da anni il completamento del tratto da Moggio a Venzone ed altri punti irrisolti come la scalinata di Pietratagliata, e si chiede pertanto un immediata presa di posizione della Regione in relazione a tali lavori;
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FVG 2 Adriatica: si invita la Regione a prendere prontamente in carico l’esame di tale direttrice in quanto la stessa risulterebbe ad oggi finanziabile anche con fondi nazionali, visto che rientra nel Sistema di ciclovie di interesse nazionale, previa intesa con la Regione Veneto ed il MIT, intesa da definirsi in un apposito accordo di programma non rinviabile pena la perdita delle disponibilità suddette;
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FVG 3 Pedemontana: la prossima riattivazione in chiave turistica della linea ferroviaria Gemona Sacile troverà in grave ritardo il completamento di tale importante direttrice. Si chiedono pertanto immediati interventi programmatori per il tratto Gemona-Travesio che si propongano di individuare un percorso cicloturistico lineare, che affianchi la linea ferroviaria per realizzare una infrastruttura efficiente in piena sinergia con treno e territorio;
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FVG 6 del Tagliamento: come ribadito, l’importanza strategica nonché la valenza anche naturalistica di tale direttrice è tale che si ritiene opportuno invitare l’amministrazione regionale ad attivare fin d’ora una pianificazione complessiva dell’itinerario e tutte quelle possibili occasioni di discussione e di coinvolgimento dei territori interessati che permettano di arrivare, magari anche attraverso strumenti operativi quali quelli rappresentati dai “Contratti di Fiume”, ad una condivisione più ampia e partecipata possibile del processo di realizzazione della ciclovia stessa.
Si ritiene poi opportuno e necessario che, oltre alla piena attuazione dell’art. 7 citato relativo ai Piani della Mobilità Ciclistica e oltre alla predisposizione degli ulteriori interventi previsti dalla legge per lo sviluppo di una cultura della mobilità ciclistica, si dia pronta ed immediata attuazione anche a quelle norme operative quali la convocazione del tavolo tecnico di cui all’art. 11 della legge nonché la convocazione degli stati generali sulla mobilità ciclistica di cui all’art.12 onde permettere la più ampia condivisione possibile degli interventi in materia.
Riguardo la riattivazione della ferrovia Gemona-Sacile è importante che siano sviluppate tutte le potenzialità dell’infrastruttura. All’incontro ha partecipato l’azienda Roncadin sita nelle immediate vicinanze della stazione di Meduno, che ha attualmente una forza lavoro di oltre 500 dipendenti con prospettive di crescita oltre i 700 nei prossimi anni. L’azienda ha evidenziato la necessità di utilizzare la ferrovia al servizio dei propri lavoratori e a supporto del turismo territoriale e industriale, in quanto la Roncadin si prepara a rendere il proprio stabilimento completamente visitabile dai turisti prevedendo 25.000 presenze all’anno.
Si auspica quindi la riapertura di tutta la tratta al trasporto pubblico locale, programmando il servizio non solo sulle esigenze degli studenti ma anche delle imprese e delle industrie (come la Roncadin). A tal fine si chiede di promuovere l’utilizzo dello strumento «Ticket Trasporti» previsto dalla legge nazionale di bilancio per il 2018, che prevede la possibilità per il datore di lavoro di dedurre i costi degli abbonamenti acquistati ai propri dipendenti: questo strumento agisce in maniera diretta fidelizzando l’utenza, non è il singolo lavoratore che sceglie il trasporto pubblico, ma è l’azienda che glielo consiglia.
Infine si è apprezzato l’impegno dei rappresentati regionali a sostenere la mobilità ciclistica e l’intermodalità, che hanno anche ipotizzato una possibile riduzione del supplemento bici sul prezzo del biglietto del treno. Riteniamo però altrettanto fondamentale e prioritario intervenire anche sui necessari adeguamenti delle infrastrutture ferroviarie onde permettere concretamente ed agevolmente il trasporto delle bici, in particolare operando quegli interventi, anche non particolarmente onerosi, che possono rendere maggiormente fruibili le stazioni ferroviarie anche ai viaggiatori che si accompagnano con tale ulteriore mezzo di trasporto.