Mittelfest lunedì 9, Il giardino dei ciliegi con il front man della band del momento, “Lo stato sociale” e Novecento e oltre
Nel denso programma millennial di Mittelfest 2018, arriva domani sera uno dei più attesi protagonisti giovani, in rappresentanza del teatro nazionale: Nicola Borghesi, alle 20.30, nel teatro Ristori, con il Giardino dei ciliegi, in un’edizione molto realistica – forse sarebbe piaciuta Cechov -, che conta nel cast anche Lodo Guenzi front man dello Stato Sociale.
La giornata del festival si completa in una serata musicale, alle 22.30, nella Chiesa di S.Francesco, con l’esibizione dei migliori musicisti dei conservatori regionali, per lo spettacolo Novecento e oltre. Il suono del futuro.
Il giardino dei ciliegi
Nella versione del Giardino dei ciliegi di Nicola Borghesi, già applauditissima in Emilia e a Roma, iniziata come spettacolo di teatro indipendente e subito notata e prodotta dal Teatro nazionale dell’Emilia Romagna per l’originalità, il plot cechoviano si svolge ai nostri giorni. Mentre stava pensando allo spettacolo, si imbatte infatti in Annalisa e Giuliano Bianchi, fondatori di un’associazione che si occupa di animali, e che hanno vissuto trent’anni in una casa colonica concessa in comodato d’uso dal Comune di Bologna. La famiglia Bianchi si è sempre occupata del controllo della popolazione dei piccioni e dell’accoglienza di animali non domestici, anche boa. Nel 2015 ricevono un avviso di sfratto: in quella zona sarebbe stato costruito il più grande parco agro-alimentare del mondo. Nello stesso anno, Nicola Borghesi, Paola Aiello ed Enrico Baraldi fondarono la compagnia teatrale Kepler-452, che tra le varie attività organizzano Festival 20 30, rassegna teatrale per giovani sotto i 30 anni. Decidono di immergere la loro produzione tra le persone comuni. Il Giardino dei ciliegi è l’ultimo e più maturo frutto del loro lavoro. “L’idea iniziale era di far procedere parallelamente alla narrazione de Il giardino dei ciliegi, una serie di “giardini dei ciliegi” bolognesi. Dopo vari incontro, ci siamo imbattuti in Giuliano e Annalisa: la loro storia era l’attualizzazione di quella di Cechov”, spiega il regista.
NOVECENTO E OLTRE
Il suono del futuro
Alcuni tra i migliori musicisti che hanno studiato in Friuli Venezia Giulia alle 22.30, portano a Mittelfest i suoni del futuro. Al Conservatorio di musica Giuseppe Tartini di Trieste e al Conservatorio di musica Jacopo Tomadini di Udine si aggiunge la seconda parte del concerto, a cura della rassegna internazionale di musica Nei Suoni dei Luoghi organizzata dall’Associazione Progetto musica che promuove la musica come mezzo di integrazione, scambio di conoscenze e solidarietà.
Programma
Claude Debussy, Les Chansons de Bilitis
Giulia Diomede voce recitante, Zorana Belusevic e Ana Jontes flauti, Ester Ban e Nicoletta Sanzin, arpe, Marco Risolino, celesta
Silvia Valentini, Touch,
Lorenzo Gioco, Connections, Cristina Cristancig hyperbool; Erika Giannusa generazione Millenials, Felice Di Paolo Corale con ostinati, Debora Perissutti flauto, Giulia Santarossa clarinetto, Eric Zanello clarinetto basso, Lorenzo Grangetto sax contralto, Sofia Masut arpa; Alessandro Del Gobbo e Diego Vrech, pianoforte, Raffaele Sabot contrabbasso
Arturo Fuentes Mood
Ivan Fedele Hommagesquisse, Alessandro Solbiati / Anonimo Suite, Mauricio Kagel, Siegfriedp, Iannis XenakisKottos, Michele Marco Rossi violoncello
“Per me è esemplificativo dell’intera generazione quello che il leggendario maestro Giovanni Sollima disse di Michele Marco Rossi: ‘Ciò che colpisce della sua opera è un approccio in cui una passione spontanea per una ricerca personale e originale si mescola all’elevato livello tecnico dell’esibizione’. È entusiasmante avere in un unico concerto tutti questi musicisti!”, commenta il direttore di Mittelfest Pasovic.
Apprezzato dai più grandi musicisti contemporanei, Michele Marco Rossi (classe 1989) ha già in repertorio prime esecuzioni e collaborazioni che spaziano dalle nuove generazioni di compositori emergenti alle grandi firme internazionali.
Si diploma al Conservatorio di Perugia con il massimo dei voti e la lode, segue corsi di musicisti come Quartetto di Cremona e Trio di Parma, e consegue un secondo diploma con il massimo dei voti e la lode ai Corsi di Alto Perfezionamento di Santa Cecilia. Nel 2017 vince il posto per il Postgraduate presso l’Universitat Art Mozarteum di Salisburgo, dove attualmente studia sotto la guida di Enrico Bronzi. Le performances per violoncello solo, i lavori in Ensembles e come solista con orchestra, insieme ai nuovi progetti teatrali ed alle collaborazioni con case editrici che già vedono nel loro catalogo lavori a lui dedicati (Edizioni Suvini Zerboni, Edizioni Sconfinarte) costituiscono il centro della sua attività, che coinvolge festival e sale come Biennale di Venezia, Berlin Philarmonie Kammermusik Saal, Auditorium Parco della Musica di Roma, Cité de la Musique et de la Danse Strasbourg, I Concerti del Quirinale su Radio 3, Accademia Filarmonica Romana e Festival dei Due Mondi di Spoleto, solo per citarne alcuni.
Nel 2017 esegue la prima esecuzione assoluta di Adagio e Minuetto variati per violoncello e orchestra di G. Petrassi con l’Orchestra di Padova e del Veneto diretta da M. Angius, e la prima esecuzione italiana di Dioscuri per due violoncelli e orchestra di I. Fedele come primo violoncello solista con l’Orchestra Sinfonica Abruzzese.
Membro fondatore del MobileBeats Ensemble, gruppo residente in Germania dedito alla nuova musica, porta avanti anche progetti di musica antica su strumenti originali, spettacoli di teatro d’avanguardia, collaborazioni da coautore, realizzando ogni anno nuovi programmi e proposte poliedriche. Suona un violoncello E. A. Homolka del 1845.