Mancette elettorali? Lo ha fatto la sinistra e ora lo fa destra perché è normale che un consigliere destini dei fondi al territorio che lo ha eletto
900 mila euro da dividere tra i consiglieri regionale di maggioranza. Fondi, dai 30 ai 40 mila euro ciascuno, che i 29 eletti sono riusciti a ricavare dall’ultimo assestamento di bilancio, il primo della nuova amministrazione, e che ora destineranno al loro territorio d’appartenenza. Cause diverse, scopi diversi, destinazioni diverse che serviranno come primo riconoscimento ai cittadini che li hanno eletti. Insomma pioggia di contributi ad associazioni, enti, persone, aziende vicine ai consiglieri.
Una mossa che ha fatto esplodere la polemica, tanto che Salvatore Spitaleri, segretario dl Pd regionale, non si è fatto problemi a gridare al puro “clientelismo” di questi contributi a pioggia. Un attacco diretto al presidente Fedriga che ha risposto con una direttamente con una querela nei confronti dei dem.
Mancette elettorali? Non si tratterebbe della prima e sicuramente dell’ultima volta. Manovre del genere si ripetono infatti puntuali ad ogni assestamento del bilancio. Lo ha fatto la sinistra e ora lo fa destra. Insomma, anche in passato, è stato così. Perché i consiglieri, eletti con le preferenze, qualcosa ai loro elettori, al loro territorio devono promettere e ovviamente, una volta in carica, mantenere. Altrimenti chi li rivoterebbe? Insomma il territorio batte cassa o ora riscuote la sua parte.
Tra chi ha governato prima e chi governa ora cambia solo la forma, non la sostanza. Perché è normale che un eletto destini dei fondi al territorio che lo ha portato in carica. Sarà sempre così, perché quando si ha un amico in Regione è normale andare a tirarlo per la giacchetta in cerca di aiuto, economico.