Regione, approvata una norma che estende il servizio di istruzione domiciliare ai bambini malati. Zilli e Bordin: “Non ci dimentichiamo dei piccoli in difficoltà”
“La Regione non dimentica i più piccoli in difficoltà e garantisce accesso ai servizi di istruzione domiciliare anche ai minori di 6 anni”.
A dirlo sono l’assessore regionale Barbara Zilli e il Capogruppo della Lega Mauro Bordin a margine della discussione relativa alla manovra di assestamento estiva, emendamento che ha avuto la piena condivisione dei capigruppo dell’intera maggioranza Nicoli (Fi), Di Bert (Progetto FVG), Giacomelli (FdI/AN). Nella seduta di Consiglio odierna è infatti stata approvata con ampia maggioranza una norma che estende il servizio di istruzione domiciliare ai bambini non ancora sottoposti all’obbligo scolastico e che si trovano nell’impossibilità di lasciare il proprio domicilio per gravi motivi di salute.
Sull’iniziativa a favore del sistema educativo integrato dei servizi per la prima infanzia il capogruppo Mauro Bordin (Lega) esprime massima soddisfazione poiché “l’accesso all’istruzione è un diritto fondamentale dell’individuo che deve essere assicurato indipendentemente dalle condizioni personali, sociali ed economiche o di qualunque altra natura”.
“Per questo ritengo che – continua Bordin – come politici, ma prima ancora come uomini e donne e come papà e mamme, dobbiamo farci carico del miglioramento dei servizi sul nostro territorio e, nel limite del possibile, abbracciare quei valori solidaristici e umani che possono rispondere ai bisogni reali dei cittadini. Con un piccolo quanto doveroso impegno di risorse sarà possibile garantire a questi bimbi, si parla di quasi 10 unità in regione, l’esercizio del diritto allo studio e all’inclusione sociale, oltreché alleggerire per qualche ora alla settimana le amorevoli fatiche delle loro famiglie.”
“Oggi abbiamo concretizzato un percorso virtuoso fatto di solidarietà e di ascolto” – così l’assessore Barbara Zilli – “che aiuta i più piccoli nei loro primi passi verso la comunità e porta la Regione sempre più vicina alle esigenze di tutti i cittadini. Come Amministrazione regionale non potevamo esimerci da sostenere, anche economicamente con 80mila euro di primo stanziamento, gli enti pubblici e privati che si occupano di formazione e favoriscono l’accesso all’istruzione a tutti i bambini. Quella di oggi è una norma di buonsenso, moralmente ed eticamente indispensabile e porta il Friuli-Venezia Giulia ad essere la prima regione ad introdurre una norma sperimentale di questo tipo”.