Sicurezza sagre paesane, supportare i Comuni con Anci
In Friuli Venezia Giulia si svolgono migliaia di manifestazioni paesane, vere e proprie tradizioni del territorio, espressioni genuine della nostra cultura popolare basata sul volontariato. Questa straordinaria realtà è stata messa a dura prova dalla circolare ministeriale Gabrielli, che contiene rigidi parametri legati alla sicurezza generando ulteriori costi a carico delle organizzazioni degli eventi. A questo si aggiungono stringenti norme antincendio, numerosi nuovi oneri e il divieto di somministrazione e vendita di bevande in bottiglie di vetro e lattine.
Dopo aver riscontrato con dispiacere e preoccupazione che diverse sagre e feste paesane sono state cancellate per l’impossibilità di far fronte ai nuovi obblighi e sopportarne oneri e costi, il consigliere Tiziano Centis dei Cittadini ha portato la questione all’attenzione del Consiglio regionale, interrogando in merito la Giunta.
“Il mondo del volontariato – ha spiegato Centis in Aula – è già oberato dalla burocrazia, con tantissimi adempimenti che richiedono tempo e notevoli esborsi di carattere economico. La recente modifica della circolare Gabrielli ha fatto un passo avanti distinguendo tra eventi di diverse entità, ma dall’altro pone in capo ai sindaci la gravosa responsabilità di rilasciare l’autorizzazione, mettendo in difficoltà i piccoli Comuni che non hanno il personale tecnico competente per decidere sul grado di pericolosità di un evento. Di fronte a tutto ciò ci è sembrato doveroso chiedere alla Regione di intervenire, ma l’assessore Roberti ha annunciato che non può fare nulla poiché la Regione non ha alcuna competenza in proposito ed eventuali iniziative regionali provocherebbero una pericolosa confusione in un contesto delicatissimo per le responsabilità in campo.
“Sinceramente – ha sottolineato Centis – la risposta non ci convince perché se la Regione non ha competenze dirette, non significa che non possa agire, per esempio, supportando l’Anci anche con un aiuto di natura economica, affinché la stessa Associazione istituisca un servizio di informazione e consulenza per i Comuni chiamati a concedere le autorizzazioni.
“Cercheremo tra le altre forze politiche in Consiglio qualcuna disposta a impegnarsi con noi per affrontare il problema perché non intervenire ci lascia perplessi e preoccupati come lo sono molti sindaci della nostra regione”.