Paura anche in Friuli per la Febbre del Nilo: zanzare infette a Pordenone
Un virus, isolato per la prima volta nel 1937 in Uganda, che parte con sintomi simili all’influenza. Se la zanzara infetta punge, nell’ottanta per cento dei casi, a persone sane può portare una leggera febbre. Altri sintomi riconosciuti sono mal di testa, nausea, vomito, rigidità del collo, linfonodi ingrossati e momenti di appannamento. Ma nei casi più gravi e si parla di uno su centocinquanta, in soggetti più delicati come bimbi e anziani o persone fragili che hanno già alle spalle qualche patologia, può portare a forme di meningite, encefalite e anche al decesso.
Questo virus può essere quindi molto pericoloso se infetta persone anziane fragili o con altre malattie, nelle quali può causare gravi forme di meningoencefalite; mentre nelle persone sane e nella maggior parte dei casi dà luogo a un quadro clinico simile all’influenza dopo circa due settimane dalla puntura della zanzara infetta.
La prima zanzara positiva al virus del West Nile è stata trovata a Jesolo il 12 giugno scorso. Poi altri gruppi individuati a Caorle e anche nelle province di Verona, Treviso e Rovigo. Ora la paura è che l’insetto possa propagarsi in Friuli. Il virus della febbre del Nilo è arrivato in provincia di Pordenone. Due trappole posizionate nei comuni della bassa hanno evidenziato zanzare con il virus. Non c’è stato alcun contagio per uomini e animali, ma l’allerta rimane alta.
Su un caso su cento i soggetti più a rischio finiscono in ospedale. Uno su mille si aggrava fino al decesso. Rimane il fatto che la disinfestazione è ai massimi livelli ma occorre sensibilizzare i cittadini perché questa che facciamo noi è solo negli ambienti pubblici. Attenzione a non lasciare l’acqua morta quando si innaffiano i fiori, a mettere pastiglie nei tombini, e soprattutto devono coprirsi la sera.