Roncadin esempio di rilancio e innovazione
Un esempio emblematico, da seguire e da implementare in altre realtà economiche, quello dell’Azienda alimentare Roncadin di Meduno, rinata dopo l’incendio patito il 22 settembre dello scorso anno e già orientata al rilancio per ricostruire quasi da subito lo stabilimento su una superficie doppia rispetto a quella che è andata perduta e con ulteriori quanto innovativi progetti di sviluppo.
L’assessore alle Attività produttive del Friuli Venezia Giulia, Sergio Emidio Bini, ha voluto commentare così la capacità imprenditoriale e il desiderio di innovare e di prevedere le attese dei consumatori, che sono emerse evidenti dall’illustrazione dell’attività in corso, e dei progetti di breve e medio termine, enunciati dal titolare, Dario Roncadin, nel corso della visita dell’esponente regionale allo stabilimento principale dell’azienda nel quale, è stato evidenziato, sono attualmente impiegate 580 persone, per il 70 per cento donne.
La Roncadin, aveva ricordato il sindaco di Meduno, Oreste Vanin, presente all’incontro assieme al consigliere regionale, Christian Vaccher, rappresenta infatti un elemento importante, non solo per la realtà comunale, ma per un vasto comprensorio. E ha contribuito a frenare lo spopolamento delle vallate che si affacciano alla pianura pordenonese.
Ma le intuizioni della famiglia Roncadin, che ha iniziato l’attività negli Anni 60, partendo da un piccolo laboratorio artigiano di gelateria per creare una delle più grandi aziende di food per la grande distribuzione, che fattura 110 milioni di euro, il 70 per cento dei quali all’estero, si sono già spinte oltre i grandi traguardi raggiunti.
Com’è stato spiegato a Bini da Roncadin, il progetto dell’azienda pordenonese è quello di realizzare una città visitabile della pizza di qualità, ovvero di rendere percorribile la gran parte dello stabilimento ai visitatori che, ha evidenziato, potranno così apprezzare le fasi della lavorazione del prodotto e anche degustarlo.
Analogamente ad altre grandi imprese del food in Europa, la Roncadin intende infatti realizzare la fabbrica aperta che, come ha colto Bini, diverrebbe un volano di richiamo turistico per una vasta area e concorrerebbe a comporre quel mosaico di fattori di richiamo che possono e debbono costellare la realtà e il territorio di un’offerta turistica moderna e integrata, rivolta a interpretare le aspettative di un pubblico sempre più attento anche ai dettagli del cibo.
Come ha sottolineato l’assessore, la Roncadin di Meduno, nel suo insieme, per numero di persone occupate anche nell’indotto e per i risultati conseguiti, è come un intero paese della nostra regione che lavora in modo coeso e motivato attorno a un progetto condiviso, seguendo un percorso che già di per sé riflette le linee programmatiche attorno alle quali Bini intende riformare il rapporto tra la Regione e il turismo del Friuli Venezia Giulia per poterlo arricchire di nuovi e moderni elementi di attrattività.
Si tratta di un ragionamento di filiera, ha commentato Bini, in quanto Roncadin mira a produrre in casa non soltanto pizza di qualità ma anche i suoi componenti, dal latte alla molitura delle farine, trasferendo, ha concluso ancora riferendosi ai Roncadin, l’innovazione in un mondo che sta cambiando rapidamente.