CAFC :”No spreco idrico”.Presidente Salvatore Benigno: “Fate attenzione anche all’alimentazione, Sì alla Dieta Mediterranea che consuma molta meno acqua!”
L’acqua è un bene da non sprecare, anche in considerazione del tipo di alimentazione che scegliamo. La domanda di acqua è in continuo aumento e il nostro Paese si colloca fra quelli che usano più acqua di quella disponibile. Per questo CAFC invita i cittadini a riflettere anche sull’impronta idrica: nella nostra vita impieghiamo molta acqua per cucinare, lavarci, bere…e ancora di più viene utilizzata per produrre cibo e oggetti. Imparare a valutare anche l’alimentazione e i beni accessori analizzando l’impronta idrica contribuisce a creare un consumo consapevole.
Per impronta idrica di un prodotto (stiamo parlando in questo caso di alimentazione) si intende il volume di acqua consumata direttamente o indirettamente durante le varie fasi della sua produzione. Ugualmente la nostra impronta idrica è data dalla somma dell’acqua che consumiamo indirettamente attraverso il cibo e gli oggetti che utilizziamo che, a loro volta, hanno richiesto acqua per essere prodotti. Ad esempio, 1 chilo di grano ha un’impronta idrica pari a a 1.300 litri, 1 chilo di carne rossa 15 mila 500 litri, 1 chilo di riso 3 mila 400 litri, 1 automobile 400 mila litri…
Il dato è certo: la Dieta Mediterranea, fondata su fibre, cereali integrali, legumi, semi, ridotto apporto di proteine animali e maggiore apporto di alimenti di origine vegetale, rispecchia sicuramente lo stile di vita più idoneo anche sotto l’aspetto della salvaguardia idrica, per un’impronta idrica eticamente sostenibile! CAFC promuove quindi la Dieta Mediterranea nella missione anti-spreco.
La maggior parte dell’acqua non la beviamo ma la mangiamo: 50 litri sono il livello minimo raccomandato per uso domestico, il consumo idrico per una dieta di 3 mila Kcal è di 70 volte superiore!
Scegliere prodotti a basso impatto idrico (la dieta mediterranea consuma meno acqua); bere l’acqua del rubinetto, controllata, buona e sicura, l’unico vero Km zero, optare per l’agricoltura biologica che tiene meglio l’acqua piovana e il vapore acqueo, non usa la chimica e inquina meno le falde: in questo modo adottiamo un comportamento ambientalmente etico.