I castelli del Friuli Venezia Giulia. 300 manieri e un Consorzio a protezione
Pubblicato il 13 Agosto 2018
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Il Friuli Venezia Giulia è una terra da scoprire, ma nel vero senso della parola. Ho vissuto in regione per una vita e l’ho sempre trovata affascinante, in un attimo infatti si possono raggiungere le montagne e, nello stesso tempo, in un momento relativamente breve ci si può ritemprare in riva al mare Adriatico. Ma tra queste due distanze normalmente così lontane, ma in questa terra così vicine, ci sono tante tantissime curiosità che si possono scovare anche solo osservando una cartina geografica: si possono, infatti, notare i tanti fiumi da poter visitare, così come i laghi, senza pensare al Friuli Collinare con le sue zone incantate di verde e relax. Bene, se poi consideriamo il fatto che sono diventato padre, ogni ricerca per trovare qualcosa che possa interessare il mio primogenito, che è in quell’età dove vuole scoprire e capire (3 anni per essere precisi), è diventata ancora più dettagliata e precisa. Così, tra boschi sperduti, fattorie didattiche e piccoli musei rurali, mi sono imbattuto in una delle particolarità più interessanti, stimolanti e curiose del Friuli Venezia Giulia: i castelli. 300 sono i Manieri e le fortificazioni che caratterizzano la nostra regione. Avete capito bene: 300. Del resto il Friuli è da sempre un crocevia di popoli e tra conquiste e influenze varie dobbiamo considerarlo un punto strategico verso l’est Europa, in entrata ed uscita. Così dal 1968 esiste anche un Consorzio per la Salvaguardia dei Castelli Storici del FVG; un vero e proprio organo di supervisione, controllo e tutela. Partendo da questo contesto ho deciso di creare un breve itinerario per scoprire alcune delle bellezze che caratterizzano parte della Provincia di Udine, chiaramente tutto questo ho deciso di farlo a modo mio. Da friulano ed Udinese il primo castello che ho conosciuto è stato il Castello di Udine: canzoni e leggende lo hanno da sempre circondato. Situato su un promontorio io, ancora oggi, voglio credere che in realtà siano stati i soldati di Attila ad erigere questa altura cittadina per permettergli di vedere bene l’incendio di Aquileia; di lui si hanno riferimenti storici che spaziano nel corso dei secoli e in tutto questo tempo questo castello è stato usato per tante cose: è stato una caserma, casa del Patriarca, sede di uffici, forte militare, mentre attualmente è una sede museale. Da ricordare il salone del Parlamento friulano, con affreschi di varî autori (tra questi Grassi, Amalteo, Tiepolo) e un magnifico soffitto ligneo dorato e dipinto.
Risalendo verso nord, poi, è inevitabile non soffermarsi ad osservare il Castello di Fontanabona (Pagnacco), il nome fa riferimento ad una sorgente ancora attiva che sgorga nella piazzetta del paese. Passato per le mani di numerose famiglie religiose, attualmente è proprietà della Regione. Si erge sulla valle del Cormor e la sua particolarità più interessante è che è circondato da un parco, ricco di piante anche molto rare e secolari. Qualche chilometro ancora e si può ammirare uno dei castelli, a mio parere, più belli del Friuli: il maniero di Colloredo di Monte Albano. Sarà che la mia famiglia possiede una casa di campagna a Treppo Grande e, per un’infanzia intera, ho ammirato questo castello e ci ho fantasticato sopra, lo ritengo splendido, maestoso e storicamente coinvolgente. In realtà è un tipico esempio di struttura “residenziale”, cioè sistemata al centro del borgo come dimora sicura. Distrutta dal sisma del 1976 è stata ristrutturata e parte dei lavori è finita proprio di recente. In generale è un maniero ricco di affreschi prodotti da Giovanni Da Udine alla metà del secolo XVI. Rappresenta uno dei punti di riferimento architettonico della Regione. Risalendo, poi verso il Friuli Collinare è impossibile non notare il Castello di Moruzzo: un maniero passato di famiglia benestante, in famiglia benestante per tutta la sua esistenza e anche ora è gestito da privati; per metà laboratori e per metà casa. Ultimo, ma non meno importante ecco arrivare il Castello di Villalata. Forse il più vissuto, sicuramente il più ricostruito. E’stato protagonista in tante grandi momenti storici: costruito sulle rovine di un castelliere di epoche remote dai Signori di Villalta, una delle famiglie Ghibelline friulane, nel corso dei secoli ha subito molte ristrutturazioni; tanto per la sua posizione strategica, tanto perché chi ci ha abitato ha avuto sempre una vita molto movimentata: porto ad esempio Lucio della Torre, decapitato nel 1723 per le sue imprese sanguinose. All’interno si respira un’aria densa di storie e racconti, i turisti ci arrivano perché ha mantenuto la sua identità di castello, tanto a livello di architettura, quanto di leggende che lo circondano; si narra, ad esempio, anche che all’interno ci sia un fantasma, ma questa è un’altra storia che presto sarà mia cura raccontare.
Scritto da Davide Macoe – Magazine mensile Il Paîs gente della nostra terra