Ambiente: per la Ferriera è necessario un aggiornamento dell’Autorizzazione integrata ambientale (Aia)
“Sabato scorso abbiamo avuto l’ennesima dimostrazione che l’area a caldo della Ferriera di Trieste non è compatibile con il tessuto urbano e marino circostante: polveri che vengono sollevate e trasportate a oltre due chilometri testimoniano ancora una volta che l’inquinamento non è circoscritto solo al rione di Servola, bensì a tutta la provincia di Trieste”.
Lo rileva l’assessore regionale all’Ambiente Fabio Scoccimarro, annunciando che al termine del tavolo tecnico interno che si è tenuto oggi la Regione ha deciso di richiedere nuovi e immediati provvedimenti relativi alla gestione dei parchi minerali e fossili.
Nel tavolo odierno, convocato d’urgenza domenica e a cui hanno preso parte anche i vertici dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente (Arpa), è stata pianificata la verifica e l’aggiornamento dei valori obiettivo prescritti dall’Autorizzazione integrata ambientale (Aia). “Gli uffici procederanno a predisporre gli atti formali nei prossimi giorni”, ha assicurato l’assessore.
“Situazioni come quelle di sabato – ribadisce Scoccimarro – non devono ripetersi: c’era un’allerta meteo diramata da giorni della Protezione Civile e l’azienda ha dimostrato ancora una volta di non essere in grado di gestire questa problematica”.
“Qualora il sopralluogo immediato di Arpa confermasse l’attuazione dei rimedi già prescritti, questi risulterebbero insufficienti e quindi si renderanno necessarie – conclude l’assessore – nuove misure più efficaci fino a che non verrà realizzata la copertura dei parchi prevista dall’Accordo di programma o non si procederà alla chiusura dell’area a caldo”.