Diario di viaggi, fotografare in libertà
Dietro una macchina fotografica c’è sempre uno sguardo capace di cogliere aspetti della realtà altrimenti invisibili, trasmettendoli senza mai imporre un significato univoco e assoluto. È quello che accade con gli scatti di en nico, nome d’arte di Alberto di Mauro, a cui è dedicata la mostra Diario di viaggi, fotografare in libertà, aperta al pubblico fino al 2 settembre e ospitata nella sala esposizioni di Villa Manin, a Codroipo. Già il titolo mette in evidenza un aspetto fondamentale di questo fotografo, ovvero il viaggio, da intendersi innanzitutto in senso concreto: l’autore ha infatti esplorato tutto il mondo, dalla Russia all’America centrale e meridionale, passando per gli Stati Uniti e l’Europa, alla continua ricerca di nuove suggestioni e di atmosfere stimolanti. Questo itinerario si traduce però in una ricerca interiore, in cui le immagini nascono da accostamenti diversi, in grado di gettare una luce differente, quasi straniante, sugli oggetti resi banali dalla quotidianità. Al di là dell’aspetto estetico si percepisce infatti una continua riflessione, unita alla scoperta di quel senso del meraviglioso che ancora si nasconde dietro la realtà a cui siamo abituati. Anche grazie alle nuove tecnologie, en nico sperimenta tutte le proprie potenzialità creative: le angolazioni inusuali e i giochi visivi non solo ricreano un altro spazio, più aperto all’immaginazione, ma evocano anche una pluralità di significati scaturiti dall’incontro della realtà con la sensibilità dell’artista. Tutto così può diventare arte: dai murales delle metropoli ai musei e alle statue, che silenziosamente interagiscono con passanti inconsapevoli della loro presenza. Alcune fotografie diventano quasi dei paradossi visivi: con humor e leggerezza, en nico crea intensi giochi di sguardi e originali parallelismi tra mondo animato e inanimato, in un intreccio fantasioso che apre nuovi scenari possibili. L’artista ci spinge dunque, sulla scia della propria esperienza di eterno viaggiatore, a riscoprire ogni giorno diversi mondi dentro quello, apparentemente unico, della vita quotidiana. E il movimento incessante del viaggio ricorda i guizzi imprevedibili della fantasia che, con l’istantaneo bagliore del flash, è in grado di cogliere la bellezza anche dove sembra non esserci.
Di Sara Venchiarutti
Magazine mensile Il Paîs gente della nostra terra – agosto 2018