Friulani a Dubai
Dubai ha un cuore scintillante. A tutte le ore. Di giorno il sole illumina gli stravaganti grattacieli carichi di specchi, moderna cornice ad attrazioni che nessun posto al mondo è in grado di proporre. Di notte, sono i LED multicolor a farla da padrone, a creare un arcobaleno cromatico assolutamente affascinante. Il must è lasciare senza parole. Più che un luogo è quasi una filosofia di vita: qui non esiste l’impossibile, la creatività e la voglia di osare inventano una realtà ipnotica che non lascia mai indifferenti. Sguardo all’insùe cuore leggero e inizia la visita nella città più desiderata degli ultimi anni e, insieme ad Abu Dhabi, più famosa dei sette Emirati Arabi. Grazie a una politica lungimirante iniziata tra gli anni ’70 e ’80, Dubai ha saputo attirare investimenti stranieri diventando sede di centri bancari e finanziari e ospitando un importante polo informatico e di comunicazione. L’espansione economica e turistica dell’Emirato è stata accompagnata da uno sviluppo immobiliare e urbanistico impressionante proiettando la città nel mare con la creazione di vere e proprie isole e verso il cielo con la costruzione di alcuni tra i più famosi ed alti grattacieli del mondo come il BurjKhalifa che, con i suoi 829 metri d’altezza, detiene il primato di grattacielo più alto del pianeta.
Una meta che negli ultimi anni ha attirato diversi friulani, in primis gli imprenditori che a Dubai hanno visto diverse occasioni di business. E infatti i friulani negli Emirati Arabi ci vanno innanzitutto per fare impresa: dal mobile, alla ristorazione, dall’edilizia, alla finanza, diversi sono i nostri corregionali che operano a Dubai. Per fare un punto preciso su quanti sono e cosa fanno abbiamo parlato con Valentina Setta, Console Generale d’Italia.
Quanti friulani si trovano negli Emirati Arabi e quali tipologie di lavoro svolgono?
“Gli Italiani residenti negli Emirati Arabi Uniti sono quasi 13.000, una comunità ben accolta ed integrata. Ad oggi non c’è una stima precisa di quanti siano quelli provenienti dal Friuli Venezia Giulia ma potenzialmente il gruppo friulano può toccare quota 250 persone, ovviamente divise tra chi ha fissa dimora a Dubai e chi invece ci vive a periodi per lavoro. Se consideriamo però che sono moltissime le aziende del Friuli che hanno interessi economici negli Emirati il numero sicuramente è maggiore. A questi si aggiungono i turisti, che sempre più numerosi arrivano per le spiagge e i resort della città. Dal punto di vista professionale, i friulani negli Emirati sono imprenditori, del settore del mobile e del vino, ingegneri, consulenti, manager, chef”.
Quali sono i requisiti per vivere/lavorare negli Emirati Arabi? Che aiuti fornisce il Consolato agli Italiani che desiderano stabilirsi negli Emirati?
“Il mercato del lavoro negli Emirati è molto competitivo e altamente flessibile. Oltre ad avere una eccellente padronanza della lingua inglese, è necessario avere una solida preparazione professionale nel proprio campo di riferimento. Il Consolato fornisce assistenza e informazioni di carattere generale sul Paese e, pur con le sue limitate risorse, si propone di essere un punto di riferimento costante per la comunità italiana”.
Come sono percepiti gli Italiani e il Made in Italy negli Emirati Arabi?
“Come dicevo prima, gli Italiani sono molto ben accolti e, in genere, tutto ciò che è italiano genera un’immediata simpatia. Moda, macchine, cucina, design: tutto ciò che evoca l’Italian style è ammirato e desirato. Gli Emirati Arabi Uniti rappresentano infatti il primo mercato di destinazione del nostro export tra i Paesi del Medio Oriente e Nord Africa e sono il nostro terzo partner commerciale per valore dell’interscambio, che ammonta a più di 6 miliardi di euro. Se poi puntiamo la lente d’ingrandimento sul Friuli, per molte aziende gli Emirati sono un canale di vendita davvero importante. Il comparto del mobile, per esempio, grazie a questo mercato si è rivalorizzato, allo stesso modo quello del vino. Diciamo che i due prodotti friulani che vanno per la maggiore sono l’arredamento e il vino”.
Quali settori di maggior sviluppo che coinvolgono le nostre aziende?
“I settori predominanti nell’export sono quindi quelli del lusso, come vi spiegavo in precedenza l’eccellenza del settore mobiliero e dell’enogastronomia, seguiti dai macchinari industriali”.
Che consigli darebbe alle persone che desiderano trasferirsi e alle aziende che vogliono distribuire/ampliare la distribuzione dei loro prodotti negli Emirati?
“Sicuramente il primo consiglio è quello di rivolgersi alle istituzioni presenti sul territorio. Il mercato degli Emirati presenta delle peculiari complessità che è necessario affrontare con la dovuta preparazione. Soprattutto le nostre PMI devono dotarsi di una strategia di internazionalizzazione ben strutturata per presentarsi su questo mercato. Il quadro legislativo di riferimento e la necessità di dotarsi di partner locali per la costituzione di una società o di un distributore locale per diffondere i propri prodotti impongono una grande cautela e anche molta pazienza per affermare la propria presenza negli Emirati”.
Magazine mensile Il Pais gente della nostra terra – agosto 2018