Villa Otellio a Rivignano sarà recuperata
“Il compendio di Villa Otellio ad Ariis di Rivignano, un luogo estremamente affascinante per bellezza e suggestioni storiche e letterarie, è stato purtroppo abbandonato per molti anni e adesso merita di essere valorizzato: la Regione si impegna a sostenere il suo ripristino per renderlo punto di attrattività per l’intero Friuli Venezia Giulia”.
Lo ha assicurato l’assessore regionale al Patrimonio, Barbara Zilli, al sindaco di Rivignano Teor Mario, Anzil al termine del sopralluogo che, insieme al consigliere regionale Mauro Bordin, ha svolto oggi al comprensorio della villa che si affaccia sul fiume Stella.
Proprietà regionale fino al 2015, da tre anni la villa è stata rilevata dall’Amministrazione comunale che sta provvedendo ai necessari interventi per impedire il degrado e garantire la messa in sicurezza dei locali. Sono già stati effettuati il consolidamento dei tetti e dei muri portanti e la ricostruzione dei muri esterni e la consegna di questi ultimi interventi avverrà a settembre.
Il progetto preliminare per la ristrutturazione della villa padronale è stato approvato e ora quello definitivo è al vaglio della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del Fvg. L’intervento è già stato finanziato dalla Regione nel 2010 per circa due milioni di euro.
L’edificio è diviso in due parti: la prima, padronale, è strutturata in tre piani, la seconda, riservata come residenza al personale agricolo, datata di magazzini e porticati. Per ripristinare questa seconda parte, ovvero la cosiddetta “asa del gastaldo e i magazzini del sale, mancano i finanziamenti che richiederebbero un investimento di ulteriori tre milioni di euro.
Costruita su un antico castello che perse il peso strategico dopo l’erezione della fortezza di Palmanova, la villa fu di proprietà dal Trecento della potente famiglia dei Savorgnan. Proprio qui le ricerche del professore inglese Cecil Clough individuano lo scenario dei presunti veri protagonisti della tragedia shakespeariana Romeo e Giulietta, i friulani Lucina Savorgnan, che in questa villa era solita passare le vacanze estive, e suo cugino Luigi Da Porto. Luigi Da Porto, uomo d’armi ma anche di lettere, decise di raccontare il suo triste destino nella novella Giulietta e Romeo, modificando i nomi dei protagonisti e dei luoghi per mascherare l’origine autobiografica del suo testo. Secondo la ricostruzione di Clough, la novella subì vari rimaneggiamenti fino alla versione definitiva di Shakespeare.
“Il comprensorio è di rara bellezza e suggestione, un patrimonio la cui attrattività deve andare ben oltre i confini della comunità locale. L’Amministrazione comunale – ha spiegato il sindaco Anzil – ha un ambizioso progetto che vuole rilanciare l’origine friulana di Romeo e Giulietta: siamo dunque orgogliosi che oggi la Regione sia qui per testimoniare la volontà di avviare un concreto percorso di valorizzazione”.