FI: Camber, mozione per far fronte adeguatamente ai flussi migratori
Il consigliere regionale
Piero Camber (FI) ha depositato una mozione propositiva per
impegnare il presidente della Regione ad attivarsi con i prefetti
e il Ministro degli Interni per fare fronte adeguatamente ai
flussi migratori.
Dieci i punti nei quali si articola la richiesta di intervento,
mirati a:
– incremento del personale attualmente impegnato nell’operazione
“Strade sicure” con l’impiego dei militari del Reggimento
“Piemonte Cavalleria” al fine sia di potenziare in modo concreto
e significativo il pattugliamento della fascia confinaria, sia
liberando automezzi delle forze dell’ordine impegnati nel
presidio di obiettivi sensibili sul territorio, mezzi necessari
anche per il trasporto dei clandestini fermati;
– spostamento della Commissione territoriale per il
riconoscimento della protezione internazionale dall’attuale sede
ubicata nella Prefettura di Trieste in altro sito di proprietà e
gestione pubblica per evitare situazioni già verificatesi sia a
Trieste che a Gorizia;
– rafforzamento, nonché estensione, del progetto “1000 occhi
sulla città” che promuove la collaborazione tra le forze di
polizia (compresa quella locale) e gli istituti di vigilanza;
– verifiche puntuali dell’attuazione dei capitolati d’appalto,
tra le Prefetture e i soggetti aggiudicatari del servizio di
accoglienza dei richiedenti asilo ed in particolare:
installazione di sistemi di rilevazione automatica all’interno di
ogni struttura, così da verificare l’effettiva presenza dei
richiedenti asilo, nonché verifiche “a sorpresa” da parte della
Prefettura al fine di rilevare la veritiera presenza, in
particolare notturna, degli ospiti;
– richiesta ai gestori dell’appalto di accoglienza dei
richiedenti asilo di segnalare alla Prefettura le assenze
superiori a 24 ore (e non 72 come attualmente avviene),
regolamentando altresì nelle proprie strutture gli orari di
accesso e di uscita;
– puntuale assistenza sanitaria. La conclamata presenza di cimici
in più alloggi è indicativa della scarsa igiene in alcune persone
assistite, con conseguenti rischi sanitari a carico di tutta la
cittadinanza (si pensi solo al contatto fisico sui mezzi
pubblici);
– vaccinazioni obbligatorie per tutti i richiedenti asilo;
– obbligo di frequenza, certificata, ai corsi organizzati e
pagati con denaro pubblico, ad iniziare da quelli basilari di
lingua italiana;
– alla prima contestazione di un fatto di reato penale o al primo
gesto di violenza fisica o verbale, il richiedente asilo debba
uscire immediatamente dal programma di accoglienza, gestito dalla
Prefettura, per essere trasferito in un Centro di permanenza per
i rimpatri (Cpr), in attesa dei dovuti accertamenti e
dell’eventuale conclusione dell’iter di richiesta di protezione
internazionale.
– intervento presso la vicina Repubblica di Slovenia per fermare
la sempre più probabile apertura di un nuovo centro di
accoglienza a ridosso del confine, porta d’accesso al nostro
territorio.